Ogni anno il Chianti Classico trova sbocchi di mercato in oltre 160 Paesi del mondo.

Una distribuzione capillare per una denominazione che ha tanto da raccontare per esaltare, in uno scenario sempre più globalizzato, la sua identità e la sua unicità. Il Chianti Classico, il territorio vitivinicolo più antico del mondo, rappresenta una delle più belle storie italiane di sempre e come tale ha bisogno dei suoi portabandiera, dei suoi ambasciatori.

Grazie ad un’iniziativa lanciata nel 2017, sono stati nominati ad oggi undici Ambasciatori ad Honorem del Gallo Nero.

Ne ricordiamo i nomi: Massimo Castellani e Daniele Cernilli per l’Italia, Jeffrey Porter per gli USA, Michael Godel e Michaela Morris per il Canada, Steven Spurrier per la Gran Bretagna (che ci ha purtroppo lasciato nel 2021), Jens Priewe per la Germania, Isao Miyajima per il Giappone, Jung Yong Cho per la Corea del Sud, Othmar Kiem per l’Austria, Christian Eder per la Svizzera.

Quest’anno il Consorzio Vino Chianti Classico ha deciso di proporre un’unica candidatura, per il mercato inglese.

Il nome è di grande autorevolezza e ben noto in tutto il mondo enologico come dimostra la sua biografia che riassumiamo brevemente. Si tratta di Sebastian Payne MW.

Payne si è laureato ad Oxford ed ha passato tutta la sua carriera lavorativa comprando e vendendo vino, in particolare vino italiano.

Ha ottenuto il prestigioso titolo di Master of Wine nel 1977. In seguito è stato nominato membro della commissione degli esaminatori dei Master of Wine, Chairman della stessa Commissione e infine è stato Chairman dei Master of Wine nel biennio 1995/1996.

Per circa 50 anni, ha lavorato per la Wine Society, una cooperativa di consumatori che vende vino solo ai suoi soci privati (180.000 in UK).

A capo della sezione acquisti fra il 1985 e il 2012, ha comprato vini in tutto il mondo, continuando poi a lavorare come consulente della Wine Society, in particolare per l’acquisto di vini dalla regione di Bordeaux e dall’Italia.

Oggi svolge attività di consulenza nel settore, per molte altre istituzioni inglesi.

A fronte della comunicazione della candidatura ad ambasciatore ad honorem del Chianti Classico, Payne ha commentato: “Amo i vini del Gallo Nero dal lontano 1982, quando per la prima volta ho incontrato Minuccio Cappelli all’Osteria di Montagliari. Nella sua trattoria, che serviva solo prodotti locali, abbiamo bevuto tanti ottimi vini, ma quello che ricordo con particolare emozione è uno straordinario Chianti Classico del 1962″.

“Il Chianti Classico – ha proseguito – ha da allora fatto passi da gigante, verso una produzione di sempre maggiore qualità: anche grazie al progetto Chianti Classico 2000 che ha trasformato le vigne nel territorio del Gallo Nero. Oggi sono felice di trovare tanti dinamici produttori che fanno vini di qualità superiore, vini unici, nei quali si riflettono i molti aspetti di questa regione storica. Sono vini che non sarebbe possibile produrre in nessun altro luogo al mondo”.

 

Occorre sottolineare che il riconoscimento consegnato venerdì 16 febbraio  alla Leopolda (nella foto in alto il presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Giovanni Manetti, con Payne), nell’ambito della Chianti Classico Collection 2024, si inserisce in un progetto più ampio, denominato “Chianti Classico Ambassador”.

Si tratta di un’attività finalizzata alla creazione di una rete di Ambasciatori del Gallo Nero nei suoi principali mercati, lanciata dal Consorzio in Canada nel 2017 e ripetuta nel 2018 negli Stati Uniti, nel 2021 in Germania e nel 2022 in Inghilterra.

In questo caso i candidati, non “ad honorem”, hanno dovuto dimostrare attraverso un vero e proprio concorso la loro conoscenza della denominazione.

“Presidiando ogni anno i mercati del vino internazionali ci siamo resi conto di quanta conoscenza e affetto ci sia verso le nostre etichette da parte di un pubblico esperto e qualificato” afferma Manetti.

“Abbiamo voluto rendere merito a questi professionisti – aggiunge – e al tempo stesso legittimarli a portare in alto la bandiera del Gallo Nero nei propri mercati di riferimento attraverso un progetto a loro dedicato, nella speranza che nei prossimi anni la squadra degli Ambassador si faccia sempre più numerosa”.

“Per quel che riguarda la nomina di Sebastian Payne – conclude Manetti – sono personalmente soddisfatto e onorato, che un’autorità del vino così importante, come lo è certamente Sebastian, abbia accettato, e con entusiasmo, questo nostro riconoscimento”.

Sebastian Payne. Master of Wine e dal 17 febbraio Ambasciatore del Chianti Classico

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