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È proprio Anna Pruneti o meglio conosciuta da tutti a Castellina in Chianti come “Anna di Vignale”, ad accoglierci a braccia aperte nella sua casa contadina. Pensate che è della sua famiglia da ben tre generazioni.
Anna abita a Vignale, subito dopo Fonterutoli, a Castellina in Chianti. La sua passione e le sue abilità in cucina sono conosciute, non solo nel paese chiantigiano, ma anche in tutta la provincia.
Ci fa entrare in una cucina come quelle di una volta, con un ampio focolare che riscalda l’ambiente.
Anna è solare, ama raccontare quanto ama cucinare: “Da sempre ho avuto passione per la cucina, come la mia mamma e la mia nonna. Quando i nonni si sposarono, nel 1920, si trasferirono qui a Vignale e qui io sono rimasta. Eravamo una famiglia mezzadra di diciotto persone con mucche, vitelli, pecore, maiali, pollame e tacchini. La miseria prima ce n’era tanta, anche perché le prime primizie erano tutte del padrone. A noi non restava molto”.
“Mi ricordo – ci confida – che da piccola era incuriosita dalla nonna che cucinava al focolare. Questo non era molto alto e perciò riuscivo a mescolare le pietanze senza troppa difficoltà. Poi, piano pano sono diventata brava e la nonna mi ha passato il mestolo. Mi sono talmente inebriata di questo lavoro, che non ho mai più smesso. In casa c’era sempre bisogno di una mano: la nonna stava diventando sempre più anziana e la mamma, da sola non ce la faceva a fare il bucato, a stirare e cucinare. Mi incuriosivo di come si faceva il soffritto, il coniglio fritto; tutti quegli odori, profumi, sapori erano vita per me”.
“Cucinare – sorride – è veramente bello; ti riserva molte soddisfazioni, ti permette di cambiare, di provare cose nuove, di sperimentare. La mia mamma era bravissima con i dolci, mentre la nonna si occupava dei primi e dei secondi. Sono molto legata alla mia terra; i miei piatti forti sono il ragù, i sughi, la carne in umido. La carne alla griglia? Io mi diverto tra i fornelli. In casa, quando era una bambinetta si faceva il pane, il raveggiolo, la ricotta, il marzolino”.
“Da ragazzetta – prosegue – ho iniziato a lavorare dalla famiglia Mazzei, di Fonterutoli. Facevo la barista e sfornavo torte. Ho dovuto smettere, perché a casa c’era bisogno di me. I miei genitori non stavano molto bene, e poiché eravamo in tanti serviva qualcuno che pensasse alla famiglia e alla cucina. Solo in seguito sono andata a lavorare all’Albergo Casafrassi come cuoca. Ci sono stata ben 17 anni. Nel frattempo ho seguito anche dei corsi di cucina per migliorare, per imparare. Sono stata anche in televisione. I signori Vidali, i padroni dell’Albergo Casafrassi, avevano bisogno di una persona che cucinasse per loro in tv, per poter pubblicizzare il loro allevamento di Cinta senese e i loro vini. Ho preparato un menù completo dall’antipasto al dolce”.
Ed ora tutti ai fornelli. Oggi Anna, ha deciso di prepararci un piatto povero ma veramente buonissimo: la Pappa al Pomodoro, nata per non gettare via il pane. Prima, non si buttava via niente e la Pappa veniva usata anche per svezzare i bambini. Ed è un piatto poco costoso.
RICETTA
Aglio, basilico, pomodori pane e olio. Le quantità si fanno… ad occhio. Tempo di cottura circa quaranta minuti.
Soffriggere l’aglio in abbondante olio, aggiungere il pomodoro fresco insieme alla salsa di pomodoro.
Intanto tagliare il pane “raffermo” a fettine sottili; quando il pomodoro ha iniziato a cuocere, aggiungere anche il pane.
Fare bollire il tutto per quaranta minuti e aggiungere ogni tanto un filo d’olio. Guarnire con una foglia di basilico fresco.
Jessica Nardi
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