Dalla Stazione Leopolda di Firenze, dalla Chianti Classico Collection 2024 (15 e 16 febbraio), arrivano anche le prime valutazioni su quella che potrà essere l’annata 2023.
Che, per il Gallo Nero, vedrà ridursi le quantità (da 265.000 ettolitri di media (con punte oltre i 300.000 nel 2019) a circa 200.000 (dato ancora provvisorio): un calo, quindi, del 25% circa.
“Come in tutta Italia – è l’analisi del Consorzio Vino Chianti Classico – anche nel Chianti Classico la primavera 2023 è stata più piovosa di quelle degli ultimi anni e questo ha richiesto un lavoro più attento e accurato in vigna, in particolare nella gestione della chioma, per prevenire eventuali malattie fungine”.
“Come in altre regioni vitivinicole italiane – si aggiunge – i nostri viticoltori hanno dovuto difendere le proprie uve da attacchi di peronospora, che quest’anno si sono manifestati in alcuni vigneti a seguito delle copiose piogge dei mesi di maggio e inizi giugno”.
“Tuttavia – si evidenzia – le particolari caratteristiche pedoclimatiche del territorio del Chianti Classico, con un’altitudine media dei vigneti elevata e una buona ventilazione in tutte le zone, hanno fatto sì che gli attacchi siano stati contenuti. Fenomeni che – ricordiamo – hanno avuto solo delle conseguenze sulla produzione, dal punto di vista quantitativo e non qualitativo”.
“Il caldo dei mesi di luglio e di agosto – si prosegue nell’analisi – non ha portato le vigne in stress idrico, in quanto le riserve di acqua, a seguito della primavera piovosa, sono risultate più che sufficienti”.
“Inoltre – altra buona notizia – grazie alla stagione calda, non sono stati rilevati attacchi di insetti. La buona escursione termica fra le ore notturne e quelle diurne, nelle giornate di fine agosto e della prima parte di settembre, ha consentito alle uve di raggiungere una maturazione ottimale”.
“Per quel che riguarda la tempistica – raccontano ancora dal Consorzio – la vendemmia è tornata quest’anno ai tempi tradizionali. La raccolta delle uve Sangiovese è infatti iniziata intorno al 20 settembre per concludersi nella prima decade di ottobre. Le uve portate in cantina erano sane e di elevata qualità”.
“Ai primi assaggi – si anticipa in conclusione – i vini Chianti Classico 2023 risultano di buona struttura, equilibrati e con un buon profilo aromatico. In generale sono vini che presentano una buona freschezza e tannini morbidi e vellutati”.
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