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Prima di acquistare qualunque vino – che sia bianco, rosé o rosso – è necessario riconoscere attentamente il prodotto che si ha tra le mani. Per questo, diventa fondamentale saper leggere la sua etichetta.
A cosa serve l’etichetta del vino?
Generalmente, quando andiamo al supermercato e ci dirigiamo verso il reparto dei vini, la prima cosa che notiamo delle bottiglie esposte è il packaging: l’azienda che si preoccupa di utilizzare rotoli e bobine di etichette per le stampanti, difatti, cerca di studiare in maniera attenta ogni singolo elemento, proponendo una grafica accattivante agli occhi del cliente.
D’altro canto, nel mondo dei vini niente è lasciato al caso e anzi, il marketing ricopre un ruolo importante anche per quanto riguarda le aziende che producono vino: pensate, pure la scelta dei colori è analizzata in maniera attenta.
Durante l’acquisto di una bottiglia da portare ai vostri amici, potrete notare che le confezioni bianche e dorate sono predilette per i moscati, mentre quelle di colore blu sono sfruttate soprattutto per i vini bianchi. Il colore nero, invece, è scelto dalle aziende per tutti quei vini che sono invecchiati e che, in un certo senso, devono mostrarsi agli occhi del cliente in un modo del tutto diverso, dato che solitamente sono quelle etichette che hanno pure un costo maggiore.
Ad ogni modo, ogni singolo elemento è studiato per portare all’acquisto della bottiglia, ma anche per fornire informazioni importanti alla persona che si accinge a portare in tavola una bella – e buona – bottiglia di vino.
Piccola guida alla lettura dell’etichetta del vino
Se siete giunti sino a qui, siete consapevoli del fatto che un’etichetta non deve essere solo attraente dal punto di vista estetico, bensì deve offrire un numero preciso d’informazioni, grazie alle quali si potrà richiamare l’attenzione degli estimatori di questa bevanda alcolica.
Iniziamo dicendo che sopra di essa dovrà essere indicato il nome o la ragione sociale, comune e stato membro di chi ha imbottigliato il prodotto; nel caso di spumanti, basta solo il nome del produttore o venditore.
Per ovvi motivi, poi, dovrà comparire anche l’annata per i vini DOC e DOCG, ad eccezione degli spumanti, frizzanti e liquorosi; solitamente, questo dato lo potrete trovare sul fronte dell’etichetta.
Sulla stessa bottiglia, poi, è riportato anche il numero di lotto che serve a indicare il vino che è stato prodotto insieme con altri damigiane o confezioni e che, quindi, ha le medesime caratteristiche in tutto il lotto.
Su ogni bottiglia di vino, inoltre, saranno riportati anche gli allergeni, giacché devono essere trascritti i solfiti, uova e latte (dal 2012).
Naturalmente, dietro all’etichetta vi sarà indicato pure il grado alcolico effettivo della vostra bevanda; anche la provenienza sarà scritta come “prodotto in Italia” per quei vini che non hanno alcuna denominazione, mentre che per i vini DOC, DOCG e IGT potrete leggere “prodotto in …” con lo stato che si è prestato alla produzione della bevanda alcolica.
Infine, per i vini che non riportano alcuna denominazione o indicazione di origine è necessario indicare la categoria di prodotto.
Le diciture che potrete troverete sulle bottiglie di vino
Se già così vi sembra di avere a che fare con un’etichetta assai ricca d’informazioni, in realtà dovete sapere che la stessa può riportare pure altre informazioni facoltative.
Ad esempio, per tutti i vini DOC ovvero di Denominazione di Origine Controllata (la G sta invece per Garantita) vi può essere anche la dicitura di riserva, ovvero s’indicano tutti quei vini che sono invecchiati più a lungo rispetto al medesimo vino che non ha la stessa dicitura.
Un altro elemento che si può trovare riportato sulle bottiglie dei vini è “classico”: questo termine è utilizzato per indicare tutte quelle bevande prodotte nella zona dove vi è la tradizione territoriale per la produzione della DOC.
Si parla, invece, di vini superiori quando le caratteristiche del suddetto sono migliori rispetto a quelle dei semplici DOC: quindi, in questa circostanza vi sono condizioni climatiche favorevoli che consentono di ottenere delle ottime uve con quantità di zucchero maggiore e, di conseguenza, anche un tenore alcolico più elevato.