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Ci sono lavori che un tempo nessuno avrebbe immaginato potessero esistere. Ma con l’avvento di internet tutto è fortemente cambiato.

Tra le professioni che il mondo digitale ha permesso di sviluppare c’è quello dello streamer.

Cosa sia uno streamer? Pensate agli influencer e scendete di una categoria. Si tratta di un tipo specifico di influencer, legato al settore eSport o del gaming in generale, il quale trasmette in diretta su piattaforme internet come Twitch, o altre, la propria sessione di gioco.

Una Chiara Ferragni, l’influencer per eccellenza, ma appassionata di videogames, in poche parole.

Come diventare streamer professionisti

Per quanto si creda facile ed intuitivo, diventare uno streamer in grado di poter rendere questo un lavoro e non un semplice hobby non è affatto facile.

Ci vuole una base solida di conoscenze, fatta di formazione, un po’ come per il resto dei lavori, e avere le idee chiare su cosa davvero si voglia fare nel mondo dello streaming. 

Partiamo dalle diverse figure di streamer esistenti. Se si è un esportivo professionista, facente parte di un team o di una federazione/organizzazione, allora si potrà ricoprire il ruolo di Pro Player.

Se, invece, si ama commentare un evento a base eSport, si potrà intraprendere la carriera di Caster, ovvero di commentatore. Infine c’è l’amatore, ossia colui che ama condividere le proprie sessioni di gioco senza, però, essere un professionista del settore eSport.

Ovviamente alla base della propria scelta ci deve essere una preparazione su diversi aspetti del mondo eSport e dell’utilizzo sia dei videogames che delle piattaforme di trasmissione su internet.

A seguire, bisognerà essere forniti di tutto il necessario che consenta di lavorare sulle piattaforme corrette.

Tale professione, infatti, implica l’utilizzo di specifici software e piattaforme di diversa natura, spesso allocate in studi o postazioni di lavoro ben organizzate. 

Per chi svolge questo mestiere, è fondamentale tenere d’occhio l’andamento dei consumi energetici a causa dell’uso di dispositivi per la creazione dei contenuti.

A tal proposito, esistono alcune offerte per l’energia elettrica ad hoc per i possessori di partita IVA e, dunque, adatte agli streamer professionisti, al fine di non limitare in alcun modo la loro attività e mantenere stabili i costi in bolletta.

Tra le principali piattaforme da utilizzare per andare live ci sono sicuramente Twitch e YouTube, mentre Facebook, Twitter ed Instagram, una volta più che utilizzate per questo tipo di lavoro, sembrano essere leggermente in sofferenza. 

Per andare al meglio in onda sulla piattaforma di proprietà di Amazon, famosa specialmente per il tema gaming e per alcuni talk show di successo come la Bobo TV, è bene fornirsi della giusta strumentazione, come una connessione di rete veloce e stabile, un pc con determinate caratteristiche hardware (RAM, CPU, Scheda di rete e grafica, Microfono e Webcam performanti) e software di trasmissione adatti.

Uno tra gli altri è OBS, che consente la trasmissione in simultanea del proprio schermo e della propria immagine. 

Utili al caso sono anche XSplit e Streamlabs. Da valutare, infine, ci sono gli strumenti per l’overlay del flusso, che consente di creare una specie di presentazione del proprio canale.

Per sorprendere i propri spettatori, poi, può essere utile acquistare un green screen, che consente di proiettare alle nostre spalle il background preferito, mentre un chatbot ci sostituirà durante lo streaming nel caso un nostro fan richieda assistenza o informazioni. 

Come diventare streamer di successo

Nessuno nasce imparato e non si può pretendere di arrivare da zero a cento in un men che non si dica. Quindi un consiglio per arrivare al successo è quello di partire dalle basi, studiando maniacalmente le dirette da fare attraverso scalette e copioni.

Inoltre, per ottenere un ottimo risultato bisogna sia curare a dovere la prima impressione che si da ai futuri possibili followers, magari attraverso una foto profilo professionale e una biografia corredata di tutte le informazioni che permettano di inquadrare da subito lo streamer, sia promuovendo un minimo la propria attività.

Come? Sfruttando ogni social collaterale alla piattaforma streaming. Un tweet, un post su Instagram, la condivisione del video su Facebook sono tutti metodi che richiedono tempo ma che, alla lunga, portano a grandi risultati.

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