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“Benvenuti a Radda, il paese più bello del mondo!”. È così che Luciano Porciatti accoglie chiunque si affacci per la prima volta dentro quella che è a tutti gli effetti la bottega più rappresentativa per Radda in Chianti e i raddesi e che da oltre 50 anni è gestita dalla famiglia Porciatti.

Se gli chiedi come tutto sia cominciato Luciano e sua sorella Anna ricordano la trepidazione e l’incertezza che accompagnavano il padre Luigi, quando nel 1965 decise di intraprendere questa strada. “Noi venivamo dalla mezzadria, ci volevano tanti soldi e comprensibilmente il babbo titubava”.

Erano gli anni in cui da Radda si scappava, verso il Valdarno o la Valdelsa, e la scelta di Luigi, per niente scontata, si rivelò azzeccata. Anna si ricorda di come nei primi degli anni ’70 le lavoratrici della Roslein, una sorta di Celine del tempo, “facessero la fila fuori dall’uscio di bottega per comprare il fegato, che avevano già prenotato giorni in anticipo!”

Ma all’epoca i tempi erano diversi, come racconta Luciano: “Quando ho cominciato io era tutto differente. Non era come oggi, mica si poteva avere sempre tutto a disposizione, d’estate non s’ammazzavano i maiali e si tenevano solo prosciutto, sbriciolona e salame. A Radda per tradizione bisognava avere di nuovo tutto a disposizione per la Festa del Perdono (che viene sempre l’ultima domenica di agosto) e la settimana prima si tornava a lavorare il maiale per avere buristo e soppressata”.

C’è voluto molto tempo perché la Casa Porciatti che conosciamo oggi (salumeria, macelleria e gastronomia) diventasse ciò che è. Sì perché inizialmente il negozio si trovava in via Roma ed era solo alimentari.

Qualche hanno più tardi poi, Luigi, che prima lavorava come “innestino” nei mesi estivi e come norcino nei mesi invernali, rilevò anche una macelleria e fu poi nel ’96 che tutto fu trasferito nel negozio attuale, che proprio quest’anno è stato interamente rinnovato.

I Porciatti infatti non si adagiano sugli allori e guardano sempre avanti, come dimostra l’apertura nel 2001 dell’enoteca lungo il camminamento medievale che adesso è gestita da Riccardo, il figlio più grande di Luciano.

Il sommelier che ha evidentemente ereditato dal nonno la vena viticola dell’innestino più che quella del norcino, è espertissimo di vino ed è riuscito a fare di una passione un lavoro.

Dal 2013 l’enoteca è diventata wine bar e dal 2015, con l’aggiunta di una cucina, un vero e proprio ristorante dove per pranzo si può godere di ottimi piatti accompagnati, manco a dirlo, da vini eccellenti.

Ma niente paura, le tradizioni della famiglia sono in ottime mani perché Francesco, il secondogenito di Luciano, ha raccolto tutti gli insegnamenti paterni e lavora oggi con grande maestria quei salumi che sono il vero fiore all’occhiello della ditta e che sono richiestissimi in Italia e nel mondo.

IMG_8438Come si vede, la vera forza di Casa Porciatti sta proprio qui, nell’essersi saputi rinnovare quando necessario senza per questo dimenticare la tradizione per cui si sono sempre contraddistinti, riuscendo a mettere a frutto le capacità di tutti e rendendo ognuno indispensabile.

Ci sarà pure un motivo se oggi sono fra i pochi a potersi vantare di aver tramandato il mestiere per tre generazioni!

Emanuele Grazzini

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