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Sono dure le (per qualcuno cattive) abitudini a morire. Nei giorni scorsi ha destato grande scalpore la decisione dell’azienda vinicola gaiolese, Rocca di Montegrossi, di inserire nella retro etichetta del suo prezioso Vinsanto un’icona di “divieto di inzuppo” dei cantuccini.
Se infatti si parla con chi produce, con grande passione e fatica il prezioso liquore della convivialità, inorridisce al solo pensiero di vedere i cantuccini inzuppati; e magari i residui che galleggiano.
Un risultato intanto Rocca di Montegrossi l’ha ottenuto: un grande dibattito e una grande esposizione mediatica.
Noi di WeChianti, seguendo la scia, abbiamo fatto un sondaggio sulla nostra pagina Facebook, che chiedeva ai nostri lettori se erano favorevoli all’inzuppo del cantuccino nel Vinsanto oppure no.
Un centinaio coloro che hanno risposto: e lo hanno fatto in maniera inequivocabile. Il 79% è favorevole all’inzuppo; solo il 21% si oppone a questa tradizione.
C’è da dire che se si ha di fronte un Vinsanto “vero”, invecchiato per anni e anni, dagli aromi e dai colori inebrianti, inzupparci il cantuccino è un vero e proprio delitto.
Ma, come sempre… degustibus.
Pu.Ma.