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Dopo i tre riconoscimenti ricevuti a Il Magnifico 2017 (uno per il packaging, un altro come azienda emergente e, dulcis in fundo, la medaglia d’oro per la qualità), Mimì si ripropone alla competizione del 2018 con quattro oli.

E’ un’azienda che profuma di Puglia (si trova a Modugno, in provincia di Bari), di famiglia e di passione per la terra.

Donato e Michele Conserva l’hanno inaugurata nel 2015 in onore del padre Domenico (ecco perché il nome Mimì).

Prematuramente scomparso, Domenico adesso rivive in quello che è sempre stato il suo sogno, concretizzatosi, grazie ai figli, in una struttura moderna incastonata tra gli splendidi olivi pugliesi, dalle cui vetrate si possono seguire le varie fasi della lavorazione.

Oltre all’estrema qualità e agli impianti di nuova generazione (tutti provenienti da Tavarnelle, tre sono targati Mori-Tem e uno Pieralisi), la particolarità che contraddistingue Mimì consiste nella modalità di confezione e di presentazione.

La bottiglia ha uno stile minimal e personalizzato. Il marchio viene fuso nel vetro e poi verniciato. Il tappo bianco riproduce, sopra, lo stemma di famiglia e, intorno, la firma. A supporto delle bottiglie vengono fornite delle confezioni con il logo: una bella idea anche per un regalo.

“Per noi la premiazione a Il Magnifico 2017 è stata una gioia tripla – a parlare è Donato Conserva – Ha rappresentato un’importante conferma delle nostre metodologie di lavorazione”.

“Partecipare a questo concorso, che è tra i più rinomati, è un pregio – prosegue – E ci dà un un grande aiuto in termini di visibilità e commercializzazione. Il tutto nel contesto di una location fantastica e di una manifestazione ben organizzata, in compagnia di “rivali” straordinari”.

“Rispetto a noi italiani, che potremmo fare di più, all’estero sono avanti sul packaging – spiega – Un prodotto d’eccellenza è la base da cui partire. Ma il primo aspetto che colpisce chi non conosce l’azienda è il contenitore. Se si uniscono qualità ed estetica, si è già a buon punto”.

“Per il futuro ci proponiamo di aumentare la potenzialità di produzione – ci rivela – Inoltre abbiamo un progetto che ha già preso forma: il formato da 100 ml, da affiancare a quelli da 250 e 500 ml”.

“Questa piccola bottiglia è una chicca – ammette, orgoglioso – Si adatta perfettamente al turista che viaggia in aereo. E alla ristorazione: dopo averne usufruito al ristorante, il commensale se la porta a casa, dove può assaggiare l’olio su altre pietanze”.

“Un ringraziamento speciale – conclude il fondatore, insieme al fratello, di Mimì – va all’agenzia di comunicazione che ci segue: Push Studio, e in particolare a Massimo Gentile”.

Noemi Bartalesi

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