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La regione più desiderata come meta enogastronomica dai turisti italiani è la Toscana.

E’ il risultato del “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano”, il primo e più completo studio specifico sul tema condotto e coordinato da Roberta Garibaldi.

“Un primato – afferma l’autrice – che la Toscana ha conquistato grazie ad anni di attività e promozione sui temi dell’enogastronomia affermandosi quindi come punto di riferimento non solo in Italia (il 18% degli intervistati indica la Toscana come migliore destinazione per un viaggio o una vacanza enogastronomica) ma anche nel mondo. Gli stranieri infatti indicano sempre l’Italia tra le mete preferite e quando scelgono di nominare una regione citano la Toscana che viene quindi riconosciuta come vero e proprio brand legato al turismo enogastronomico”.

Expo del Chianti Classico, Greve in Chianti

Le ragioni, sempre secondo la curatrice del rapporto, vanno ricercate non solo nella grande ricchezza dei prodotti locali, delle esperienze e del paesaggio, ma anche nel fatto che la Regione Toscana ha saputo essere antesignana in questo settore, promotrice di tendenze sul turismo enogastronomico.

Tra le “best practice” di evoluzione del turismo enogastronomico che hanno aperto la strada ai diversi trend, la ricerca cita Vetrina Toscana “come luogo di comunicazione dell’offerta del cibo locale che spesso è la prima esperienza ricercata dai turisti (il 73%) quando compiono un viaggio”.

Inoltre la Toscana è la regione con il maggior numero di agriturismi e di cantine aperte all’enoturismo.

Altri dati sulla situazione del turismo enogastronomico in Toscana, con particolare riferimento ai turisti stranieri, emergono da uno studio commissionato da Vetrina Toscana al Centro Studi Turistici che ha elaborato i risultati dell’indagine sul turismo realizzata da Banca d’Italia.

Campionato della Bistecca, Mercatale

Per quanto riguarda gli stranieri, l’enogastronomia rappresenta in Toscana il 7% circa dei pernottamenti posizionandosi al terzo posto come motivazione di viaggio subito dopo arte e cultura e balneare, il doppio della media nazionale (3,4%).

Altro dato interessante è che il turista straniero che raggiunge la Toscana con motivazione principale l’enogastronomia è il “Top Spender” per la spesa giornaliera (163,90 euro) e per la ristorazione (47,47 euro).

La spesa per ristorazione dei turisti stranieri in Toscana supera i mille milioni di euro, attestandosi sul 24% del totale. Dal 2012 è cresciuta di circa sei punti percentuali più della spesa totale.

Il turista straniero che punta sull’enogastronomia non è un turista mordi e fuggi, si ferma sul territorio e spende di più.

Il turismo enogastronomico consente inoltre di ampliare la stagione turistica, sia in senso temporale che spaziale: il turista enogastronomico percorre i sentieri meno battuti alla ricerca di prodotti, cantine e ristoranti.

Cena “stellata” al Castello Del Nero, Tavarnelle

Tra giugno e novembre il numero di pernottamenti mensili dei viaggiatori che fanno dell’enogastronomia la prima o la seconda motivazione di viaggio è superiore alla media. A ottobre si registra la punta massima, che sia la prima ragione di visita o la motivazione accessoria.

Il cibo toscano piace: i pasti hanno il gradimento più alto tra gli stranieri che soggiornano in Toscana: 8,7/10. Il giudizio generale sulla vacanza enogastronomica è sopra la media.

Infine una curiosità: il giudizio migliore sui pasti degli stranieri in visita alla regione sono fuori dai grandi centri turistici, in zone di forte tipicità, a conferma dell’importanza della “Toscanità” nell’offerta turistica.

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