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Romagnolo di nascita, cresciuto e educato in Svizzera, dopo avere intrapreso una carriera commerciale in Svizzera e Stati Uniti, Ivano Reali è tornato in Italia nel 2000 alla conduzione di Castello di Gabbiano.

Con lui facciamo una panoramica sul presente e sul futuro. Dell’azienda. Del nostro territorio.

Reali, cosa è oggi… Castello di Gabbiano?

“Un’azienda leader del Chianti classico; con priorità alla vigna avendo triplicato gli ettari di vigneto Chianti Classico. una proprietà completa dove attività produttive, storia, turismo, cultura e bellezza si mescolano in modo incantevole”.

Quali i vostri obiettivi a medio termine?

“Fare conoscere maggiormente la nostra gamma superiore del Chianti Classico parlo della Riserva e Gran Selezione. Attualmente copre solamente 50% della nostra produzione; dobbiamo crescere questa percentuale. Soprattutto dopo i grandi riconoscimenti della nostra Riserva in questi ultimi anni”.

Quale la sua percezione del Chianti Classico oggi? Sia come vino che come territorio?

“La mia percezione del Chianti Classico è che oggi si tratta di un’appellazione sottovalutata per diversi motivi che non sto qui a elencare; per questo motivo è anche l’appellazione che ha le più grandi opportunità. Non è un caso che i due gruppi vitivinicoli più importanti al mondo, Constellation e TWE, hanno investito nel nostro territorio. Nello stesso tempo vedo grandi nomi del vino italiani investire nel Chianti Classico. Il consorzio del Chianti Classico sta facendo un buon lavoro, molto rimane da fare ma non c’è motivo che la percezione del Gallo Nero sia inferiore ad altre grandi appellazioni italiane, è una questione di tempo. Ci arriveremo. Riguardo al territorio è semplicemente il numero uno. Ho vissuto nella Napa Valley, visitato praticamente tutte le grandi zone vitivinicole del mondo, nessuna ha il mix del territorio dove si produce il Chianti Classico (e, appositamente, non dico territorio del Chianti)”.

Avete in ponte acquisizioni? Progetti di ampliamento?

“Nel corto e medio termine, nessuna acquisizione in vista a parte la possibilità di aumentare il nostro vigneto Chianti Classico. Il mix della nostra proprietà ci soddisfa pienamente; 150 ettari di vigneto, Castello rinascimentale, casali, oliveta, boschi e un ristorante (Il Cavaliere). Che ci sta dando grandi soddisfazioni”.

Capitolo vino: come vi state muovendo? Quali i vostri orizzonti?

“Stiamo lavorando profondamente sulla qualità del Chianti Classico; come detto investendo sulla quantità e qualità dei nostri vigneti, vinificando tutta la nostra produzione in piccoli tini; fondamentale per il Sangiovese, crediamo molto nel Chianti Classico”.

Come si immagina Castello di Gabbiano… fra 50 anni?

“Oggi non è facile immaginare come sarà il mondo del vino fra 50 anni, poiché le cose stanno cambiando con una rapidità tale che dieci anni fanno già la differenza. Qualsiasi sarà il quadro che si delineerà in quest’arco di tempo, mi piace immaginare Castello di Gabbiano, fra 50 anni, ancora degno e rispettato rappresentante del suo territorio e della denominazione Chianti Classico!”.

Matteo Pucci

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