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Nella cornice di un paesaggio mozzafiato e di un incantevole borgo storico, la Fattoria Sant’Appiano (Barberino Val d’Elsa) coniuga l’atmosfera di un luogo curato nel dettaglio, incantato, con un incoming straordinario.

Di proprietà della famiglia Cappelli da tre generazioni, l’azienda produce vino, olio extravergine d’oliva, vinsanto e grappa. Tutto di qualità eccellente. Tanto che il vinsanto Divinum 2006 ha vinto il primo premio a L’Avana per l’abbinamento con il Cohiba, sigaro cubano.

E quella vitivinicola è solo l’attività tradizionale, arricchita poi da molti altri servizi. Che, svolti con grande passione, potrete trovare esposti sul sito www.santappiano.it e condivisi sulla pagina Facebook, in costante aggiornamento.

Per dirne alcuni: agriturismo con piscina, rassegna “Sant’Appiano d’Autore”, wine tasting, cooking class, possibilità di sposarsi nella suggestiva location della cantina e di adottare un filare, per ricevere tra l’altro delle bottiglie con etichetta personalizzata.

A completare il quadro al contempo variegato e gestito in modo impeccabile, qualcosa di unico nella zona: la ricerca del tartufo. Ce ne parla la figlia di Maria Cappelli ed attuale proprietaria, insieme al fratello Pierfrancesco, della fattoria.

img-20161121-wa0016“Ambiente ideale per i tartufi  – inizia Barbara Bertini – abbiamo una tartufaia. Questo tubero cresce vicino alle radici di alberi specifici come pioppi, querce, faggi e noccioli. Per tutto l’anno. Il bianco, il più pregiato, lo si trova soprattutto a novembre”.

“Su prenotazione – dice – organizziamo una giornata da trascorrere tra natura e informazioni enogastronomiche. Servizio sempre disponibile, la stagione migliore è l’inverno. L’appuntamento è previsto per le dieci”.

“Sostituite le calosce alle scarpe – racconta – i turisti vanno nel bosco con il tartufaio Jury, che offre una spiegazione e risponde alle domande, e i suoi due cani specificamente addestrati. Appena l’animale si ferma, loro scavano. La passeggiata dura un’ora e mezzo”.

“Di nuovo in azienda – conclude Barbara – hanno la possibilità di visitare la cantina. Tomba etrusca, appartenuta tra gli altri alla nobile famiglia fiorentina dei Pitti, ospita via via diverse mostre di artisti contemporanei. Mangiano a base di tartufo e fruiscono della degustazione di vini”.

Noemi Bartalesi