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“… questo giorno 1 giugno 1906 principiai a lavorare allo stabilimento di Testi…” (dal diario manoscritto di Angiolo Giannelli).

L’avviamento della Cementeria di Testi, a Greve in Chianti, risale agli anni intorno al 1905; può quindi essere annoverata fra le più antiche realtà industriali italiane del cemento arrivata sino a nostri giorni.

Realizzata su progetto dell’ingegner Emilio Speranza fra il 1904 e il 1905, iniziò ad operare con la denominazione sociale di Società Calci e Cementi di Testi.

Il 20 dicembre 1933 fu costituita l’allora Società Anonima Centrale Cementerie Italiane S.A.C.C.I., la quale ne rilevò il controllo a partire dal 15 novembre 1934.

Lo stabilimento di Testi costituì da allora un’importante risorsa per il territorio del Chianti fiorentino. Ove un tempo sorgeva “… un vasto fabbricato dalle alte ciminiere…” e si udiva  “… il romore dei picconi che strappano i tesori alla montagna…” (da L’ora di Barabba, di Domenico Giuliotti, 1919), con la prima grande trasformazione agli inizi del 1970, incominciò ad operare un complesso industriale modernamente organizzato che ha rappresentato fonte di lavoro di qualità per centinaia di persone.

La crisi pesante, pesantissima, dell’edilizia negli ultimi anni ne ha minato le fondamenta. Il 29 luglio 2016 la S.A.C.C.I. è entrata a far parte della Cementi Holding. Vedremo quale sarà il colore del futuro di questa che possiamo considerare, senza timori di essere smentiti, una della realtà industriali più antiche del Chianti.

(La foto è stata messa gentilmente a disposizione dall’ingegner Baldini)