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Non è stata un’estate torrida nel Chianti Classico. Qualche episodio delle ormai famose “bombe d’acqua” che si abbattono come piccoli uragani su porzioni ristrette di territorio ha fatto stare con il fiato sospeso vignaioli e produttori di olio extravergine d’oliva. Ma alla fine per fortuna non ci sono stati danni.
E se da un lato quindi le giornate di caldo “estremo”, quello che fa “scricchiolare” la terra, si sono contate sulle dita di una mano, dall’altro non è stata umida e quindi rischiosa per la proliferazione delle muffe.
Anzi, il venticello che a più riprese si è sentito in gran parte del territorio ha “accarezzato” gli acini che stanno ancora maturando su “mamma-vigna”.
Per carità, nessun “trionfalismo”: come molti sanno infatti, non si può certo cantare vittoria fino a quando anche l’ultimo acino è entrato in cantina. Al sicuro. Iniziando il suo viaggio dalla dirasapatrice.
Per adesso però la stagione è stata favorevole. Ed è un gran bel punto di partenza per il nostro grandissimo Sangiovese… . Manca poco più di un mese, incrociamo ancora le dita e scrutiamo il cielo… .