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La storia è nota: dal parco-zoo di Cavriglia, ormai in stato di abbandono, anni fa alcuni lama hanno iniziato a scorrazzare nei boschi e nelle campagne fra Valdarno e Chianti. Dove hanno trovato un habitat che gli ha comunque permesso di vivere.

E ormai è frequente imbattersi, fra vigne e olivi, in questi animali pervasi da un fascino unico, quasi arcaico.

A raccontarci l’ultimo incontro, in terra di Chianti Classico senese, è Andrea. Appassionato di territorio, di cultura, storie e tradizioni chiantigiane, ci dice la sua anche sulla presenza dei lama.

“Al piccolo trotto – inizia a raccontare – un lama procede sulla strada provinciale 408, in direzione Siena, all’altezza dell’Osteria della Passera, nel comune di Gaiole in Chianti. Dietro di lui alcune macchine in colonna. per permettere all’animale la sua tranquilla sgroppata. Finché, in senso opposto, non arriva un auto che dietro una curva deve penare non poco per scansare il lama che sbuca improvvisamente in mezzo alla strada”.

“La bestia – continua Andrea nel suo racconto – cambia direzione e si butta sulla destra, risalendo sul ciglio, dove trova l’ampia fascia pulita della linea elettrica. E da lì, docile e tranquilla, si mette a guardare divertita le persone che hanno corso il rischio di investirla. Perché di una femmina si tratta a giudicare dalle mammelle gonfie”.

“Nel Chianti quindi – dice Andrea – non solo i soliti cinghiali e daini che, “allevati” a pane e mais per i boschi, contribuiscono alla pericolosità delle strade e alla distruzione delle colture e del paesaggio, con il proliferare di reti e recinzioni di ogni tipo per riparardi dalla loro voracità”.

“Il territorio del comune di Gaiole in Chianti non è nuovo alla presenza fin nei centri abitati di questi docili animali – ricorda – pericolosi per la viabilità, nelle frazioni di Nusenna, Brolio, Montegrossi, San Vincenti. E ora all’Osteria della Passera, questi quadrupedi sputacchieri, vogliono farsi coccolare dalle persone”.

“Un tempo i lama si potevano vedere solo nel Sud America – conclude – oppure nel Parco Naturale di Cavriglia, in provincia di Arezzo: adesso vivono fra le mandrie dei cinghiali del Chianti”.

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