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Matteo Lorenzini è giovane (appena trentenne), talentuoso, entusiasta; porta con sé un bagaglio di esperienze invidiabili.

Lo trovate alla guida della cucina, al sesto piano dell’esclusivo hotel Se.Sto on Arno, l’edificio che campeggia in piazza Ognissanti, a Firenze, piccola bomboniera architettonica incastonata tra l’Arno e la città vecchia.

Dicono che questo giovane chef toscano abbia dalla sua una personalità gastronomica ben definita e tanta voglia di sperimentare.

E noi siamo pronti a gustare il suo piatto per Dit’Unto: Samblè, melanzane e fegati, lingua salmistrata e salsa verde.

Matteo Lorenzini, chef di Se.Sto on Arno, a Firenze

Nella bella cittadina medievale di San Gimignano il piccolo ristorante Cum Quibus è uno scrigno inaspettato.

In un antico palazzo del 1200 perfettamente conservato, basta scendere pochi scalini per fare un balzo nel passato: una sala accogliente, incorniciata da un arco in pietra, luci colorate, tavole rivestite di bei tovagliati, e candele accese come fiaccole di antiche taverne.

In quest’atmosfera che pare rimasta intatta nei secoli, i padroni di casa sono dei giovani poco più che trentenni, entusiasti, curiosi e affabili.

I proprietario, Lorenzo Di Paolantonio, uomo di sala e sommelier, è riuscito a trasformare la trattoria aperta dai genitori una decina di anni fa, in un bel ristorante, grazie a studio e passione.

Oltre al merito di aver affidato la cucina allo chef Alberto Sparacino (nella foto in alto). Amore per il lavoro, sapienza, scuola, buoni maestri e un grandissimo palato. Questa è la semplice filosofia di questo ristorante.

Il loro piatto per Dit’Unto: Mezzovo Perla Nera.

ASPETTANDO… DIT’UNTO

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