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Ci sono arte contemporanea sui muri e grande freschezza in cucina. Territorio e mondo, autenticità e creatività.

Siamo da Fitti Fitti, il nuovo ristorante (bellissimo anche nel suo arredamento elegantemente minimal) aperto in via Naldini, a Tavarnelle, da Tommaso Calosi insieme alla compagna Myung Sim Song.

Questa salita di via Naldini in paese, a Tavarnelle, la chiamavano “Su’ pe’ fitti”. Parlandone, per assonanza e per un nome che subito ha fatto simpatia, ecco Fitti Fitti.

Ha aperto da qualche giorno, per adesso solo a cena dal martedì alla domenica, registrando subito un grande successo: “Siamo alla nostra prima esperienza in ristorante – dicono Tommaso e Myung – Abbiamo fatto catering per 6-7 anni: matrimoni, agriturismo, a Firenze. Facevamo tipica cucina toscana”.

Lei, coreana, cittadina del mondo. Cuoca per caso e per determinazione. In famiglia l’avrebbero voluta infermiera, lei avrebbe voluto cantare e studiare arte. Ma fu il kimchi, il piatto simbolo della Corea, a base di cavolo fermentato in Salamoia, a sancirne la svolta.

Ha girato il mondo: Cina, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Inghilterra, Francia. Ha trovato la sua casa in Toscana, vicino a quella Firenze culla dell’arte che tanto ama. Nel Chianti, dove ha unito la sua voglia di cucina a quella di Tommaso.

Ed ecco l’idea di Fitti Fitti, “che si basa soprattutto sul pesce azzurro – spiega Tommaso – Sgombri, acciughe, sarde. Ma abbiamo anche baccalà e tonno, molluschi e gamberi”.

Il menu, che potete trovare sul loro sito web (www.fittifitti.it) parla da solo: acciughe fritte; tartare del giorno; millefoglie di sgombro con uovo sodo marinato, salsa di soia e zenzero; tortino di sarde e verdure di stagione; calamarata di pesce del giorno; risotto del giorno; tagliatelle al ragù di sgombro; grigliata mista di pesce azzurro; fritturina di gamberi rosa e totani. E molto, molto altro ancora. Con un rapporto qualità-prezzo… davvero incredibile.

Il babbo di Tommaso, Paolo, negli anni Ottanta aveva una galleria d’arte contemporanea, le cui tracce si trovano sulle pareti di “Fitti Fitti”.

Tommaso che è anche laureato in Enologia, ha strutturato una cantina agile, con molti bianchi e qualche rosso: “Non abbiamo Chardonnay, Sauvignon – ci dice salutandoci – ma tutti vini da vitigni autoctoni, italiani. E molti bio”.

Insomma, c’è da muoversi in fretta per andare a trovarli. Altrimenti si corre il rischio di ritrovarsi… in fila… Fitti Fitti.

Per informazioni: Tel 05580762713288263723, info@fittifitti.it, sito web www.fittifitti.it.

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