Articolo disponibile anche in: Inglese
Si respira un’atmosfera magica da “Mon Amélie”, il negozio di abbigliamento e accessori di moda con sede a Castellina Scalo, alle porte del Chianti, a cui Martina Brocchi, grazie a un forte sostegno familiare, si è potuta dedicare con tutta la sua passione, strutturandola su un percorso di formazione e competenze.
Non è soltanto per quell’insegna che, nell’omaggio alla mamma Amelia tramite il ricorso al francesismo, richiama una produzione cinematografica con un mondo altrettanto favoloso, ma è soprattutto nel vedere all’opera Martina che si capisce come la sua figura vada ben oltre ogni categoria stereotipata di artigiana o commerciante.
Ne sono consapevoli i suoi stessi clienti, i quali non vi si recano con la logica canonica e ordinaria dell’acquisto ma, piuttosto, alla ricerca di una consulenza, di un consiglio, della sua cura.
L’inizio di questa storia rimanda a Milano, dove Martina ha sviluppato un percorso formativo frequentando istituti di moda di prima fascia, come il “Marangoni” e il “Burgo”, e trovando fonte di isprazione in una professoressa di modellistica.
L’esperienza meneghina, arricchita anche dalla partecipazione a un corso di accessori, le ha permesso di intraprendere un percorso esplorativo e di tessere relazioni tra persone e personaggi, come lei stessa tiene a specificare connotando positivamente le prime e negativamente i secondi, molto frequenti in certi ambienti.
E’ con il ritorno in Toscana che avviene il salto, grazie a uno stage a Prato in un’azienda di moda che le consente di scardinare le conoscenze scolastiche e di mettere in gioco la sua creatività e le sue doti.
Le prime produzioni sono alcune paia di guantini: un’attività e una capacità che Martina matura progressivamente durante la felice esperienza pratese e che la portano, al termine di questa, a partecipare ad alcune importante manifestazioni nazionali in occasione delle quali produce ed espone vari prodotti di stoffa, come l’Artigiano in Fiera di Milano, la Mostra dell’Artigianato a Firenze e alcuni appuntamenti del territorio senese quali le due edizioni del Mercato nel Campo 2016, all’ombra della Torre del Mangia.
Il passaggio dall’attività di venditrice ambulante a quella di artigiana, e non solo, si innesca nell’ottobre 2015 a Castellina Scalo ed è con la base in pianta stabile che le garantisce il negozio che esplode tutto il suo potenziale di ecletticità, visioni e progetti.
Martina amplia e intensifica la produzione di capi di abbigliamento (vestiti, giacche, mantelli, gonne, maglie e gilet) e la associa ad alcune operazioni di contovendita di una serie di accessori che percepisce come affini e complementari, in termini di genio creativo, rispetto alla propria produzione.
Così, “Mon Amélie” propone anche chicche e oggetti che accompagnano e valorizzano i capi di abbigliamento in modo accurato, originale ed esclusivo, trattandosi di prodotti unici sottratti alla logica della serialità: dagli “ecogioielli” griffati Artemista Accessori Singolari, realizzati con carta e cartone di recupero con inserti in alluminio, rame e stoffa, ai raffinati gioielli fatti all’uncinetto da Erminia Catalano.
Dalle “creazioni in legno handmade bijoux”, chic quanto ironiche, di Samuele Quieti, alla linea “xchenogioielli” che Silvia Tagliasacchi produce con giornali e documenti d’epoca, vecchie monete, ottone, bronzo, argento, rame e vetro.
Quanto all’aspetto dei riconoscimenti e dei crediti, umani e affettivi oltre che professionali, Martina trova una preziosa fonte di insegnamento nella signora Tina di Rosia, suo paese natale, la quale la aiuta nel taglio degli abiti e, più in generale, le offre spunti e nuove idee con grandi dosi di sapienza.
Per tutto questo “Mon Amélie” può essere considerato il marchio con il quale Martina, prima ancora che raggiungere obiettivi di natura commerciale, vuole affermare la sua visione del mondo e le sue stesse ambizioni.
Cosimo Ciampoli