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E’ da poco passato il mese delle rose e visto che sono un romanticone oggi le rose me le bevo. Per far questo mi devo recare a Tavarnelle, quindi neanche tanto lontano, dove una donne fuori dal comune le coltiva per sciropparle.
Vi state chiedendo se avete letto bene, abbiate coraggio e andiamo avanti. Ancora una volta dobbiamo ringraziare la facoltà di agraria che ci ha portato una genovese a studiare da noi, l’amore per il nostro territorio però ha vinto e lei è rimasta qua.
Devo dirvi che un’antica usanza di Liguria era quella di produrre uno sciroppo casalingo di rose, utilizzato principalmente per delle bevande e quando Isabella Devetta (scoprila qui), così si chiama la nostra eroina, trovò per caso vicino casa delle rose molto profumate le tornò in mente lo sciroppo che produceva sua nonna e da qui che inizia la sua e la nostra avventura.
Raccoglie quelle rose bellissime e le lascia in infusione in acqua calda, quindi aggiunge lo zucchero e procede in una leggera cottura, ecco quindi lo sciroppo dal profumo di rosa incredibile e da un colore rosato affascinante.
Quando lo assaggerete vi renderete conto che i profumi hanno sapore e quello che avete in bocca è proprio il profumo di rosa.
Ovviamente la sua durata è di circa due anni, passati i quali non diventa nocivo, ma perde un po’ il suo aspetto inebriante.
Io lo mangio così: lavoro insieme 3 tuorli con gr. 100 di zucchero, quindi aggiungo 20 gr di panna, 125 gr di farina 00 setacciata con 10 gr di lievito e 30 gr di burro fuso, incorporo 75 gr di albumi montati a neve ferma e riempio degli stampi a ciambella, imburrati ed infarinati, quindi in forno a 180° per 10 minuti.
Diluisco un dl di sciroppo di rosa in 3 dl di acqua, quindi inzuppo i savarin e li dispongo sopra ad una crema ottenuta frullando fragole e zucchero ed ingentilita con poca panna.
Con delle fragole fare dei piccoli cubetti e disporli al centro della ciambella quindi guarnire con della menta. Ecco i savarin al profumo di rosa con panna e fragole. Alla prossima… .
Matia Barciulli, chef, coordinatore tecnico ristoranti Antinori, babbo di Brando
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