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Berto è il capogruppo indiscusso, conosce la strada e si mette in posa mentre rumina pacifico davanti all’obiettivo. Pino non sembra voler essere da meno, sale su un muretto a secco per essere più al centro dell’attenzione, scuote i suoi ciuffi di cashmere.
Stellina si fa sentire di tanto in tanto lungo il sentiero perché non sopporta che qualcuno in fondo alla fila rimanga troppo indietro e infine c’è Masha che conquista la scena quando nell’ultima discesa che porta alla pozze di Lecchi si cimenta in saltelli a zampe unite per esprimere la sua contentezza, tra le risa di tutto il gruppo.
Eccole qua le quattro caprette “da trekking”, protagoniste di un tipo di escursioni che negli Stati Uniti e in Svizzera conoscono già e che nel Chianti è arrivato da qualche mese, grazie all’intraprendenza di Fabio Pugnaghi, guida ambientale e di sua moglie Elisa.
La passeggiata di Pasquetta parte da San Sano, una perla di borghetto chiantigiano nel comune di Gaiole in Chianti con le sue casette in pietra incastonate tra ordinati vigneti.
Il gruppo che partecipa al tour di tre giorni organizzato dall’agenzia ITExists ha soggiornato all’hotel San Sano, il tempo di fare colazione, intascare il pranzo al sacco e via ci si incammina lungo uno dei sentieri nel bosco, si prosegue lungo strade bianche e attraverso oliveti e ci si sofferma nei punti più panoramici per godere dei profili dei paesaggi chiantigiani e anche osservare gli inusuali compagni di viaggio intenti a brucare l’erbetta più tenera.
Tra i giochi di luce del sole tra i rami, immersi negli odori e nei colori primaverili della campagna si segue passo dopo passo il suono del campanaccio che Pino ha appeso al collo.
A Stellina e Masha piace zigzagare tre le gambe degli escursionisti, si sentono al sicuro e anche molto a loro agio, cresciute come sono in mezzo alla gente e ai bambini.
Le quattro caprette vengono prese al guinzaglio quando ci si avvicina a un vigneto, per scongiurare il rischio che venga loro in mente di andarsi a mangiare i germogli delle viti e anche quando si passa dal paesino di Lecchi: “Non vorremmo che andassero a mangiare i fiori nei vasi”.
Ma Berto e compagnia non sono molto convinti che sia una buona idea avvicinarsi alle case, attraversare la strada con il suo rumore di auto (in realtà molto rare).
“Via Berto non fare l’asino”, dice qualcuno del gruppo e gli inusuali compagni di viaggio si convincono infine, si prosegue lungo sentieri antichi – nel mentre capita anche di condividere la cioccolata di un uovo pasquale e di dissuadere le caprette dal mettersi a cercare panini dentro gli zaini – fino ad arrivare al torrente sotto Lecchi, il rio Mulinaccio, dove l’acqua gioca tra pozze e cascate disegnate nel travertino.
“L’iniziativa è nata perché volevo trovare una maniera differente per camminare – racconta Fabio – ho conosciuto Nora Kravis dell’azienda Chianti Cashmere di Radda in Chianti, parlando con lei ho saputo che in America usano le capre per fare passeggiate e trekking. Con le capre si cammina più piano perché bisogna tenere il loro passo e c’è quindi tempo di godersi la passeggiata quello che ti può offrire il territorio. E poi le capre sono amichevoli, fanno compagnia, tendono a stare insieme al gruppo, perché si sentono protette”.
Accanto alle caprette anche bambini si sentono più motivati a camminare, Fabio propone anche percorsi specifici per i più piccoli che fanno in genere la conoscenza con le “matricole” della famiglia Chiantisnature (www.facebook.com/chiantisnature/), Milo e Matilde, due capretti di sei mesi che stanno “imparando” anche a salire in macchina, per essere gli accompagnatori di futuri viaggi con partenze diverse da San Sano.
Non chiamatelo “moda”, non tacciatelo di essere una trovata pubblicitaria, il trekking con le capre, spiega Elisa, potrebbe essere considerato una riscoperta della storia più antica dell’uomo.
Perché di certo la capra è stata una dei primi animali a diventare “amici” dell’uomo e come compagna di viaggio è l’ideale – e Berto e compagnia da ottobre scorso lo hanno già dimostrato a diversi gruppi di escursionisti – si adatta a ogni percorso, trova cibo ovunque e se serve può anche aiutare a portare uno zaino.
Lisa Baracchi