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Piccoli tesori pieni di storia tornano a nuova vita. Così dopo anni di abbandono, sono iniziati i restauri alla cappella votiva dei Peppoli posta sulla collinetta di via Gabbiano che da Mercatale si congiunge con via della Leccia.
Oggi la cappella che un tempo dipendeva dalla vicina villa “Peffoli” (o “Peppoli”), nel Quattrocento apparteneva ai Buonsignori, poi passò ai Gondi, ai Cerchi, ai Ridolfi, ai Quercioli, ai Saccardi, per arrivare ai giorni nostri la cui proprietaria è la famiglia Antinori.
La cappella in stile XVI secolo, fu dedicata dalla famiglia Cerchi ad Umiliana, appartenente a questa famiglia e venerata come Beata. In una lunetta sopra la porta d’ingresso fino a poco tempo fa su un affresco si intravedeva una figura, probabilmente appartenuta a Umiliana, che morì a soli 27 anni il 19 maggio 1249.
Qualche tempo fa avevamo trovato un’anziana signora che fin da piccola ha abitato in quella che una volta era la villa (poi passata a uso colonico) che guarda la cappella.
Signora Leda, si ricorda se la cappella era adibita al culto?
“La famiglia Peppoli aveva lasciato scritto sul loro testamento che il giorno dei Santi vi si andasse a pregare. Il mio babbo vi andava a cantare con il priore di Novoli, perché la cappella faceva parte del popolo di Querceto a Novoli, distante pochi chilometri e facente parte del comune di San Casciano”.
Da quanti anni è chiusa al culto?
“Fu chiusa nel dopoguerra dopo che i ladri portarono via due crocefissi e dei candelabri. Vi rimase solo un quadro”.
Cosa ricorda di avere visto all’interno della cappella?
“In particolare ricordo di una targhetta posta sotto l’altare con impresso la data 1729 in memoria di un giovane defunto”.
Altra importante testimonianza l’abbiamo trovato presso l’Archivio Storico Fotografico l’Arsomiglio di Mercatale, ovvero una bella foto in bianco e nero (ASFA 09) con la seguente descrizione “Cappella dei Peppoli Mercatale. Il secondo da destra Adolfo Ricci; il terzo da destra Augusto Botti proprietario del podere dei Ciappi a Mercatale”.
Ringraziamo l’Arsomiglio per la concessione alla pubblicazione della foto e un ringraziamento va anche alla famiglia Antinori che si è impegnata a restaurare la cappella dei Peppoli.
Antonio Taddei