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Incentivare il recupero dei casali abbandonati nella aree rurali. Con questo obiettivo la Giunta regionale toscana ha approvato una proposta di legge finalizzata a recuperare ruderi in degrado ed evitare il consumo di nuovo suolo con la costruzione di edifici ex-novo.

Enrico Rossi

Enrico Rossi

“Tutelare il nostro paesaggio – dice il presidente della Toscana Enrico Rossi – significa sia non costruire indiscriminatamente, sia recuperare il grande e splendido patrimonio edilizio di cascine e casolari presente nelle campagne, un patrimonio che troppo spesso vediamo versare in condizioni di abbandono e degrado”.

“Scopo di questa legge è incentivare il recupero di spazi e fare in modo che prima di consumare nuovo suolo si riutilizzino gli immobili già presenti, fatta eccezione, naturalmente, per quelli che si trovano in aree a rischio idraulico o geomorfologico elevato”.

“Con questa proposta – aggiunge l’assessore regionale al paesaggio Vincenzo Ceccarelli – stabiliamo le modalità con le quali il recupero dei casolari di campagna abbandonati potrà avvenire con condizioni vantaggiose, ad esempio viene ammessa la possibilità, per quegli immobili non sottoposti a vincolo di restauro conservativo, di un graduale aumento volumetrico in virtù di miglioramenti dal punto di vista dell’efficientamento energetico e della sicurezza sismica”.

“Sono anche previste riduzioni degli oneri comunali. Vantaggi progressivi che crediamo possano dare impulso al recupero del patrimonio edilizio esistente come alternativa al consumo di nuovo suolo”.

La proposta di modifica alla legge 65/2014 passerà ora al Consiglio regionale per l’analisi delle commissioni ed il voto in aula.

La foto di copertina è tratta dal libro di Lorenzo Bojola sui poderi abbandonati in Val d’Elsa e Val di Pesa: qui l’articolo.

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