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Una riscoperta intima, diventata poi un progetto tenuto nel cassetto, sbocciato in un libro ben 14 anni dopo. Tutto parte, ebbene sì, dai due aerei che l’11 settembre 2001 colpiscono le Torri Gemelle a New York: inizia da lì percorso della memoria che Lorenzo Bojola, oltre 14 anni dopo, ci racconta.

“In seguito dei fatti dell’11 settembre – inizia Bojola – fui costretto ad interrompere i miei rapporti di collaborazione con una azienda americana che opera nel settore dell’arredamento di interni”.

“Essendomi trasferito da poco nel comune di Tavarnelle – racconta – decisi di prendermi una sorta di anno sabbatico per andare alla scoperta di un territorio che ho amato da sempre”.

Ed è così che Bojola inizia a girare la campagna, in lungo e in largo, attirato sempre da un qualcosa… in particolare.

“La mia formazione di architetto – spiega ancora – mi rese particolarmente sensibile alla riscoperta delle bellissime case poderali, ammirandone l’architettura, oggi offesa dal tempo e dall’abbandono. Decisi allora di testimoniarla con un impegnativo servizio fotografico realizzato fra i poderi della Val di Pesa e della Val d’Elsa nell’arco di un intero anno”.

Nacque, anche, il progetto di un volume: “Coinvolgendo gli uffici cultura delle amministrazioni locali del Chianti Fiorentino, nacque il progetto editoriale sull’architettura della memoria, che ho volutamente dato alle stampe molti anni dopo aver realizzato le fotografie, tutte rigorosamente in pellicola bianco e nero di medio formato”.

“Restituisce – conclude Bojola – a chi lo sfoglia con la dovuta attenzione, l’immagine del percorso che ho compiuto quasi quindici anni fa, dedicandolo alla comunità di questo straordinario territorio, così ricco di cultura e di umanità”.