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Il territorio del Chianti Classico non è solamente olio e vino, oliveti e vigneti.

Ma è anche bosco, rose, lavanda, grano, girasoli.

E, come ci ricorda Andrea Pagliantini dal cuore della Berardenga, è anche… colza.

La colza sentimentale di Pacina

Il paesaggio che emotivamente è dentro ognuno di noi, il sogno idilliaco di qualcosa di bello, unico, inarrivabile, che invece c’è.

Un anello di tre chilometri intorno a un ex convento di suore scandito da un’armonia cardiologica che pare una trina.

La colza, gialla appariscente, la vena secca a bordo strada, le rondini, in una gara contro il tempo a impastare la terra intorno alle pozzanghere per la costruzione o riparazione dei nidi.

Camminatori solitari in contemplazione permenente, cipressi dove serve, dove creano oasi di riferimento e di riposo, ragni felici, galline, pace.

 

Ce la godiamo al tramonto, anche solo per sentirne il profumo con un paradisiaco ronzare di api intente a bottinare anche l’ultima stilla di polline-

Prima che le tenebre avvolgano tutto e condìcedano alla pace della notte il riposo e la scesa di un leggero velo di guazza.

Sognare a occhi aperti, qui è ancora possibile.

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