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Si è trattato di uno scherzo, naturalmente. Nessun ritrovamento (qui l’articolo) dà un fondamento storico alla leggenda del Gallo Nero (qui la leggenda), che racconta sotto forma di mito l’antichità e la reale importanza di questo simbolo per il territorio del Chianti Classico.

Attestato fin dal Medioevo come protagonista sullo stemma della Lega del Chianti, creata nel 1384, ne fu riconosciuta la valenza identitaria anche da Giorgio Vasari, che chiamato a decorare il Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, lo inserì nell’Allegoria del Chianti.

Il Gallo Nero è stato per secoli collegato al territorio del Chianti, nella storia, nella cultura e nell’immaginario collettivo.

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Per questo i 33 viticoltori chiantigiani, che associandosi nel 1924 diedero vita al Consorzio, scelsero proprio il Gallo Nero come marchio, che tutt’oggi è presente su ogni bottiglia di Chianti Classico.

Un antichissimo, profondo legame tra questo vino e la sua terra (…e  storicamente documentato!).

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