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Lo ha annunciato con una nota ufficiale: “Con dispiacere devo annunciare che sono costretto ad adire le vie legali nei confronti di RCS Sport. Ho dato mandato in tal senso ad uno studio di grande professionalità, anche sportiva, per ottenere ciò che mi sembrava dovuto”.
A parlare, con una nota ufficiale, è Giancarlo Brocci (in foto ritratto da Dario Garofalo per il progetto del Consorzio Vino Chianti Classico “Chianti Tellers” – leggi qui): l’ideatore de L’Eroica rivendica infatti anche la parternità di quella che viene considerata “l’Eroica per professionisti”, corsa che oggi è organizzata da RCS Sport con il nome di Strade Bianche.
Ma Brocci è netto: “L’idea originaria ed il relativo progetto mi appartengono. A suo tempo, su mandato dell’allora presidente di Regione Toscana Claudio Martini, presentai le linee per una corsa professionistica sulle strade de L’Eroica, che divenne Montepaschi Eroica perchè Regione coinvolse allo scopo la Banca MPS”.
“Si corse – ricorda Brocci – appunto, martedì 9 ottobre 2007, a corollario de L’Eroica del 7, con partenza da Gaiole in Chianti e fu presentata per ciò che era, la sua versione pro. uesta, che oggi è diventata una grande corsa di primo livello mondiale, ha assunto il nome Strade Bianche alla sua terza edizione, quando la vittoria di Cancellara nella seconda ne aveva già fatto intuire i fasti futuri”.
“Nel tempo (leggasi 2012) – rivendica Brocci – ho contribuito in prima persona a salvarla quando era già stata tolta dai programmi di RCS Sport per il venir meno del main sponsor”.
Potrebbe sembrare la classica lotta di Davide contro Golia. Ma Brocci ci crede fino in fondo: “Ho provato in molti modi a cercare una soluzione che desse dignità a me – rimarca – a Gaiole in Chianti, a suo tempo escluso come sede di partenza, e a L’Eroica, cui si deve la valorizzazione, e la conseguente tutela delle nostre strade bianche nonchè il percorso permanente, oggetto di importante ricaduta cicloturistica per tutto il territorio”.
“Anche il tentativo di nuova partnership messo in atto nel 2015 – rimarca Brocci – non ha dato l’esito sperato; si è anzi cercato di affermare un incomprensibile ostracismo nei confronti delle origini e della passione che ha generato questa grande corsa, oggi patrimonio indiscusso delle Terre di Siena e grande spettacolo televisivo venduto in tutto il mondo”.
“Non mi è rimasto altro da fare – conclude amareggiato – che rivolgermi, appunto, alle vie giudiziarie. Si sappia che tutto ciò che sarà mosso da questa azione verrà destinato alla promozione di un ciclismo giovanile sano e sorridente”.
Matteo Pucci