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In via Roma 202, si affaccia su piazza Matteotti uno dei locali più storici di Tavarnelle: il Caffè Italia, da tutti conosciuto come Bar Italia.
Collocato sulla strada principale, in pieno centro, è da sempre uno dei punti di ritrovo del paese. Ogni giorno, tranne la domenica. Piccolo ma accogliente, sa di seconda famiglia. Con il via vai che lo caratterizza e l’originale arredamento riciclato.
Dietro il bancone c’è Irene: nata e cresciuta a Tavarnelle, capello sbarazzino, quarantadue anni ben portati. Ad aiutarla quattro ragazzi, fa il suo lavoro con passione, cordialità e al contempo risolutezza… ormai quasi da un quarto di secolo.
“Da giovanissima facevo la metalmeccanica – a parlare è Irene – Con il mio ex fidanzato ci venne l’idea di aprire una caffetteria. Andammo a vedere “Pedale e forchetta”, poi divenuto “Borgo antico”. Ma, trattandosi di un ristorante, era troppo impegnativo”.
“Insieme anche a mia mamma – racconta – rilevammo il Bar Italia nel 1993, quando avevo solo diciannove anni. Rimasto a me, dal 2005 lo gestisco con la mia compagna Elisa”.
“Prima di me – dice – c’erano Riccardo e Antonella, futuri proprietari della pizzeria a taglio “La Serra”. E prima ancora Sestilia, con la latteria. Non sappiamo precisamente quando sia nata, ma negli anni Trenta l’attività c’era già”.
“Tavarnelle l’ho visto evolversi – prosegue – Il bar ospitava tre cabine pubbliche. Mi ricordo via Roma a doppio senso, la fermata della sita proprio qui davanti e la vecchia piazza con la fontana”.
“Il lavoro per noi è molto cambiato – spiega – Le colazioni sono passate in secondo piano. Per fare posto anche ad aperitivi e pranzi espressi, consistenti in primi, hamburger, insalatone e taglieri”.
“Nel quadro del mercatino – dice ancora – il martedì d’estate organizziamo serate a tema e spettacoli musicali. Mettiamo una sorta di chiosco all’esterno. A volte ci sono tra i duecento e i trecento ragazzi con un nostro drink in mano”.
“Facciamo qualche evento pure in inverno – aggiunge – L’anno scorso abbiamo ospitato un sommelier che, nel corso di tre cene su prenotazione, ha spiegato i processi e le caratteristiche dei vini. Mentre di recente all’aperi-single abbiamo dato la possibilità di formare… nuove coppie”.
“La clientela è la più varia – conclude Irene – Si va dai pensionati ai giovani, soprattutto tra i venticinque e i trenta. Ai bambini offriamo un’area giochi. Abbiamo gente di passaggio e tavarnellini doc, contraddistinti dall’immancabile battuta”.
Noemi Bartalesi