La pieve di Santa Cecilia Decimo, a San Casciano, con le sue pregiate architetture e le atmosfere secolari che uniscono fede, natura e storia, si trasforma nella Betlemme di duemila anni fa.

È qui, nel borgo sancascianese incastonato tra le colline più belle del mondo, che il 26 dicembre e il 6 gennaio, prenderà vita un’originale rappresentazione della Natività in versione live.

Sono circa cento i volontari che animeranno il Presepe vivente di San Casciano, una tradizione che torna per la quarta edizione ad evocare l’avvenimento simbolo della cultura cristiana.

Con la partecipazione attiva di numerosi cittadine e cittadini di ogni età, guidati dal proposto di San Casciano, don Massimiliano Gori. L’intero sito religioso è interessato dalla manifestazione patrocinata dal Comune.

Le aree interne ed esterne dell’antica Pieve di Decimo sono parte integrante della scenografia: i locali annessi ristrutturati negli anni dai volontari, il giardino, il cortile, l’orto e tutto il terreno che circonda il complesso religioso.

Della pieve di Santa Cecilia a Decimo, chiamata così perché situata al decimo miglio della via Cassia, si ha notizie fin dall’884 in un documento conservato nell’abbazia di Badia a Passignano che ne attesta la presenza.

Ad illustrare la magica narrazione è un percorso libero popolato da pastori, artigiani, contadini, musicisti che accompagnano la rappresentazione.

Costituite da una sequenza di quadri di vita dell’epoca, le scene nascono dal lavoro di squadra delle maestranze locali e riproducono con dovizia di particolari le diverse tappe del percorso, realizzato artigianalmente da un nutrito gruppo di volontari composto da falegnami, fabbri, incisori.

Al centro della messa in scena di Decimo c’è la tradizione agricola che unisce gli abitanti e porta nella piccola Betlemme di San Casciano personaggi, attività, antichi mestieri con chiari rimandi alla cultura contadina.

Ogni angolo della canonica di Decimo si vestirà in modo da evocare il ricordo della notte di Natale e il cammino dei Re Magi.

In questi giorni i volontari sono all’opera nel definire i dettagli della manifestazione che andrà in scena il 26 dicembre, in occasione di Santo Stefano, e per l’Epifania, il 6 gennaio, dalle ore 14.30 alle ore 19.

 

“Sarà un presepe pieno di vita e partecipazione – dicono i volontari – stiamo allestendo alcune botteghe tra cui quella del falegname, della tessitura e del fabbro realizzate con materiali semplici e di uso comune come la juta o vecchi arnesi e attrezzi da lavoro, avremo inoltre la tradizionale grotta col pavimento in paglia e molti animali da fattoria”.

Le luci e le note delle tipiche musiche natalizie faranno il resto ricreando l’effetto di uno spettacolo dalla connotazione teatrale, destinato ad illuminare la nascita di Gesù, avvolta dalla semplicità delle tradizioni e dall’autenticità del contesto sociale e ambientale in cui si svolge l’evento.

L’iniziativa è organizzata dall’Oratorio di San Casciano Anspi. Ingresso libero.

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