Nonostante il clima racconti tutt’altro che l’inizio dell’autunno, è in corso in moltissime aziende chiantigiane la fase finale della vendemmia 2023.

Nell’azienda Pieve di Campoli, situata nel cuore del Chianti Classico (UGA di San Casciano e San Donato in Poggio), di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, è iniziata l’11 settembre scorso. E ci raco

Come noto, la Toscana ha registrato temperature molto basse a inizio anno, seguite nei mesi primaverili da una abbondante piovosità che hanno favorito lo sviluppo delle malattie fungine, la Peronospora su tutte.

Che sta influenzando la capacità dei nuovi raccolti arrivando a stime di produzione inferiori di circa il 20% (in media) rispetto nella regione (fonte: report dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, realizzato anche con il monitoraggio del Ministero dell’Agricoltura e delle Regioni).

Ma ci sono situazioni, come Pieve di Campoli, in cui le stime sono addirittura in controtendenza con questi dati.

Come conferma anche l’enologo Andrea Paoletti che, scherzando, attribuisce alla protezione… divina la situazione della raccolta.

“La vendemmia – dice Paoletti – è molto tardiva, ma paradossalmente la situazione delle nostre vigne è normale se non eccellente. La Peronospora non ha quasi intaccato i nostri vitigni”.

“Siamo partiti dalla raccolta delle uve destinate alla produzione del rosato – racconta – poi la lavorazione si è spostata sul Merlot e in seguito alle vigne giovani che stanno subendo un forte stress dato dal prolungarsi quasi anomalo di questo caldo che tarda ad abbandonare un’annata molto particolare. Poi, la raccolta del Sangiovese destinato alla lavorazione del Chianti Classico”.

Dei 50 ettari aziendali dediti alla viticoltura nessuno desta particolare preoccupazione all’azienda.

 

Per gli impianti storici infatti è stimato un raccolto in linea con quello dello scorso anno, destinato principalmente alla produzione delle due etichette dell’azienda, Pieve di Campoli e Cortine.

Nata nel 1985 dal progetto di amministrazione dei benefici ecclesiastici dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, Pieve di Campoli, immersa nel territorio del Chianti Classico lavora ancora oggi nel rispetto della tradizione, mantenendo saldamente in vita gli stessi rituali produttivi che caratterizzavano il leggendario vino di don Agostino Giotti.

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