Dopo tre anni di assenza, dovuti alla pandemia ed al rinnovo degli statuti e dei suoi organi, la Lega del Chianti torna a Firenze per celebrare dal 19 al 20 maggio il Capitolo Annuale.
Culmine della due giorni, la cerimonia delle Solenni Investiture dei nuovi Legati e Dame.
Oltre 30 persone tra italiani e stranieri, che si terrà nella Basilica di Santa Trinita alle ore 15.30, seguite dai Primi Vespri “in canto” dell’Ascensione.
Una storia lunga 7 secoli
L’antica e nobile Lega del Chianti, fondata nel XIII secolo dalla Repubblica Fiorentina a difesa militare dei castelli e delle popolazioni del Chianti durante il conflitto tra Firenze e Siena, è oggi un’associazione di promozione sociale impegnata nella tutela e promozione della “Terra del Chianti”.
Del suo patrimonio ambientale, storico e culturale, con particolare attenzione alla civiltà campestre ed alla cultura del vino, “sintesi della perfetta armonia tra l’uomo ed il territorio, che hanno reso il Chianti famoso nel mondo”.
Membro della Fédération Internationale Confréries Bachiques, la Lega del Chianti rappresenta un “unicum” al mondo: prima lega militare, poi strumento di governo mediceo per l’amministrazione della giustizia civile e penale, con un’ampia autonomia nella definizione delle leggi e dei ritmi della società rurale di allora, come la definizione dei tempi di semina, raccolta e vendemmia.
Sciolta nel 1774 per volontà del Granduca Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, nell’ottica di dotare la Toscana di un sistema amministrativo moderno e uniforme, la Lega del Chianti non si è mai veramente estinta.
Nel 1970, i discendenti delle famiglie che avevamo fatto parte dell’antica lega, assieme ai nuovi proprietari dei principali castelli e tenute chiantigiane, pensarono di ridare vita a questo sodalizio, trasformandolo in un’istituzione culturale per la valorizzazione e la promozione della “Terra del Chianti” in Italia e all’estero.
Trasformatasi in fondazione all’inizio degli anni 2010, con la riforma del Terzo Settore nel 2021 la Lega del Chianti è evoluta in APS (Associazione di Promozione Sociale), al fine d’integrare nella sua missione anche le attività di valore e ricaduta sociale per il territorio chiantigiano.
Parole antiche per una missione che guarda al futuro
Una missione per il presente ed il futuro, espressa con i segni del passato: il suo impegno nella difesa dell’ambiente (ricordiamo le campagne di sensibilizzazione contro gli inceneritori e discariche).
Nella valorizzazione del patrimonio storico, culturale e religioso (dal restauro di opere d’arte sacra alla conservazione dei manoscritti dei Podestà conservati nell’archivio del Comune di Radda in Chianti) e nella promozione della cultura del vino e dell’olio (come dimostrano i numerosi convegni, colloqui e degustazioni realizzati negli ultimi 50 anni), trovano sintesi nell’antico rito d’investitura, attraverso gesti, abiti e “parole” che ci riportano alle sue origini medievali.
Guidata dal 1998 dal “Capitano Generale”, il barone Giovanni Ricasoli-Firidolfi, affiancato nel governo da 10 “Consiglieri Maggiori” (il CdA), la Lega del Chianti si articola in circoscrizioni territoriali dette “Terzieri” (i primi tre territori del Chianti storico: Radda, Gaiole e Castellina in Chianti) e “Pivieri” (italiani o stranieri), affidati a “Capitani” o “Commissari”.
La “Promessa”
I Legati e le Dame riceveranno l’investitura dal Capitano Generale, dopo aver pronunciato solennemente la Promessa davanti all’Assemblea.
“Prometto di dare un senso religioso alla mia vita, di mantenermi vicino alla natura, di proteggere e valorizzare la Terra del Chianti nel rispetto dell’Uomo e del Creato, di guardarmi intorno con ottimismo e con amore e di compiere azioni che la mia coscienza giudichi come atto di amore per il mio prossimo”.
Onorificenze 2023
In occasione delle Investiture, la Lega del Chianti è solita conferire delle onorificenze a personalità della vita pubblica, della società civile e del mondo della cultura e delle arti, italiane e straniere, che si sono contraddistinte per il loro legame o servizio in favore del territorio chiantigiano.
Tra gli insigniti al rango di “Legato e Dama Ad Horonem” si contano quest’anno: il sindaco di Firenze Dario Nardella, la console generale USA a Firenze Ragini Gupta, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e lo storico Zeffiro Ciuffoletti.
Educare le giovani generazioni all’amore per la terra e la vita campestre
Non solo adulti, ma anche giovani e giovanissimi. Tra gli Investendi ci saranno anche un Paggio e tre Damigelle, una presenza preziosa nella Lega del Chianti perché rappresentano il vivaio dell’istituzione.
E un’espressione tangibile del suo impegno sociale, nell’educazione delle giovani generazioni al rispetto dell’ambiente, all’amore per la natura, la terra e la vita campestre. Il futuro della Lega è quindi assicurato.
Un momento di bellezza pensato come un regalo per la città
Il rito laico delle Investiture si concluderà come da tradizione con un momento religioso, che spiega anche la scelta del luogo (la Basilica di Santa Trinita), che offrirà alla città un momento di particolare bellezza ed armonia.
Il programma prevede la celebrazione dei Primi Vespri dell’Ascensione “in canto” grazie alla partecipazione dei solisti della Cappella Musicale della Lega del Chianti, i Pueri e Junvenes Cantores della Cappella Musicale di Santa Maria del Fiore (le voci bianche della Cattedrale di Firenze), il Quintetto della Camerata Medicea e l’organo di Daniele Dori, sotto la direzione del Maestro Michele Manganelli.
Tra i brani in programma un raro “Magnificat” di Domenico Cimarosa ed il “Te Deum” di Wolfgang Amadeus Mozart.
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