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Era una delle tradizioni pasquali più radicate in Chianti: il Tiro alla Ruzzola, che nelle campagne attorno al borgo di Montefiridolfi si svolgeva la mattina di Pasquetta.
Una passione che, come si vede dalle foto, non aveva età e che anzi era praticata in maniera preponderante dalle persone più anziane, che ritornavano indietro nel tempo grazie a un vecchio gioco ormai quasi sconosciuto alle giovani generazioni.
L'”iscrizione” aveva un prezzo simbolico di 50 centesimi di euro e a fine gioco si spartiva il ricavato in base al risultato: “Senza soldi non c’è impegno” dicevano i partecipanti. E veniva da sorridere con tenerezza.
I partecipanti erano tutte persone che da sempre vivono in queste strade di campagna, che ancora conoscono pochissimo traffico: si giocava su via Santa Maria Macerata, dall’incrocio di via Campoli a sotto Santa Maria.
Parlando con loro, si sentiva un lamento: purtroppo infatti dicevano di essere sempre in meno, ma pur di mantenere la tradizione se qualcuno vuol provare erano disponibilissimi a… prestargli la ruzzola e fare qualche tiro.
Solo così infatti si poteva apprezzare la difficoltà per una gestosa che può sembrare molto facile. Ma non lo è.
Per capire meglio di cosa si tratta(va) eccola immortalata in una bella galleria fotografica realizzata da Paolo Ermini.