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Metti una sera, magari in buona compagnia al calare del sole, ritrovandoti su una collina in pieno Chianti Classico.
Quella della Fattoria di Luiano, a Mercatale (San Casciano), dove in un ambiente familiare e gioioso, seduto a un tavolo particolare. Al centro si trova infatti sospesa un’altalena.
Davanti, un paesaggio mozzafiato: stupendi filari allineati, il verde del bosco e, su un lato, trionfante svetta il campanile della Basilica di Santa Maria all’Impruneta.
Un panorama ancora più bello se lo si osserva degustando un calice di Luiano Riserva Oro Chianti Classico DOCG, un Luiano Chianti Classico DOCG, un Ottantuno Chianti Classico DOCG Gran Selezione, un Rosso Assai Sangiovese di Toscana IGT.
Oppure un Lui di Luiano Rosso Toscana IGT, la cui produzione è seguita personalmente da Alessandro Palombo insieme all’enologo Marco Chellini.
Ma non è tutto, perché grazie alla creatività di Felicia Palombo, ecco che le esperienze di degustazione innovative e divertenti. Che Luiano racchiude sotto l’insegna del “Wine Entertainment”: fra cui i gustosi piatti serviti… sull’altalena.
Piatti del territorio con l’aggiunta di qualche novità, preparati dallo chef Duccio Pistolesi, cuore legato al territorio sancascianese ma mani che hanno cucinato in giro per il mondo.
Con lui collabora la stessa Felicia, mentre la carne proviene dalla macelleria artigianale di famiglia di Alessandro Tozzetti, a Mercatale.
Ma com’è nata l’idea dell’altalena “in tavola”? Ce lo spiega Felicia Palombo: “È da qualche anno che l’altalena è diventata il simbolo di questa azienda: fare il vino è come andare in altalena, ci sono momenti su e momenti giù, ma tutto sommato è divertente! Ho iniziato piazzando un’altalena fatta da mio padre Antonio Palombo, vicino alla cantina, sotto un arco che guarda le vigne. Dopodiché ho pensato di portare l’altalena… sulla tavola”.
Per quanto invece riguarda la cantina è Alessandro Palombo, insieme al padre Antonio, a ripercorrere i 60 anni di appartenenza dell’azienza di Luiano, comprata dal nonno che arrivò da Napoli in Toscana con la passione di produrre vino.
“S’innamorò di questo posto insieme a mia nonna Licia – racconta Alessandro – acquistandolo a scatola chiusa perché il proprietario, pur volendo vendere, si era chiuso all’interno senza permettere a nessuno di entrare a vedere cosa si acquistava. Mio nonno, innamoratosi del posto, decise di acquistarlo e un giorno bussando alla porta dell’ormai vecchio proprietario disse “Da oggi se non le dispiace continuo io!”. Da lì in poi siamo alla terza generazione della famiglia che sta portando avanti l’azienda”.
Ad allietare la serata, “Swing Wine Dinner”, il gruppo Arkè composto da Lorenzo e Leonardo Gensini, Leonardo e Neri Poggi, alla voce Anastasia Castagno; mentre hanno ballato i Tuballoswing della scuola e cultura swing.
Il macellaio Alessandro Tozzetti dopo aver acceso la griglia, vi ha sistemato con la massima cura bistecche di manzo con taglio alla fiorentina di tre diverse razze: Chianina I.G.P., Piemontese, Limousine, andando ad aggiungersi ai fantastici altri piatti.
Serviti rigorosamente… sull’altalena!
Antonio Taddei