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“Noi donne siamo madri, non per scelta ma per natura ed è questo approccio verso le cose che caratterizza il nostro progetto”.
Partendo da queste parole Maria Giulia Frova, proprietaria della Tenuta Il Corno a San Pancrazio (San Casciano) racconta a WeChianti il progetto dell’associazione di cui fa parte da quindici anni, dopo esser stata confermata giovedì 17 gennaio guida delle Donne del Vino della Toscana a Villa Le Corti, da Duccio e Clotilde Corsini.
Delegata della Toscana già da un anno e mezzo, Maria Giulia e le sue “sorelle” (così definisce le altre compagne di avventura) sono iscritte all’associazione nazionale Le Donne del Vino, nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, che promuove la cultura del vino e il ruolo della donna nel settore enologico e in tutta la società.
“La vigna è femmina e il vino è maschio – dice la delegata con un sorriso – e noi in quanto donne e madri ci prendiamo cura dei frutti della natura, facendo forza sulle nostre diverse competenze per raggiungere obiettivi comuni sia per quanto riguarda la filiera produttiva enologica che per dar voce alla figura femminile nella società”.
Le Donne del Vino, associazione senza scopi di lucro e presieduta da Donatella Cinelli Colombini, ad oggi raduna complessivamente circa 750 produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte, provenienti da tutte le regioni d’Italia.
In Toscana Maria Giulia e le sue compagne sono più di ottanta e lavorano in stretto rapporto tra loro sviluppando non solo iniziative inerenti al proprio settore economico, ma anche attività di solidarietà e manifestazioni volte allo sviluppo sostenibile dei territori agricoli.
“Ogni anno – spiega ancora – la nostra associazione focalizza i suoi progetti su tematiche specifiche. Lo scorso anno, ad esempio, il tema era abbinare il vino al cinema, mentre quest’anno sarà donne, vino e design”.
E pochi mesi fa l’impegno di Maria Giulia e di tutte le associate italiane di Le Donne del Vino si è concentrato soprattutto nella battaglia contro la violenza sulle donne, con una raccolta fondi dedicata alla scomparsa di Donatella Briosi, una delle loro sorelle.
La raccolta, che ha fruttato più di 10.000 euro, è stata devoluta interamente a favore di due associazioni a tutela delle donne vittime di violenza del Friuli Venezia Giulia, nella stessa regione dove viveva ed è stata uccisa Donatella.
“Siamo ancora sconvolte – dice Maria Giulia – per quello che è accaduto alla nostra compagna, grandissima sommelier e donna eccezionale. La nostra associazione lotta insieme a tutte le altre affinché queste atrocità abbiano fine una volta per tutte”.
Sempre rimanendo in tema, in questi giorni Maria Giulia sta programmando un evento con asta di vini e cena il cui ricavato sarà devoluto all’associazione fiorentina Artemisia, un centro antiviolenza che si propone di offrire aiuto concreto e gratuito alle vittime di ogni tipo di violenza, soprattutto donne e minori.
Inoltre, Le Donne del Vino creano legami con associazioni simili alla loro di tutto il mondo, favorendo le iniziative condivise, la formazione e i viaggi d’istruzione.
“Ad oggi – conclude Maria Giulia Frova – collaboriamo, tra le altre, con associazioni enologiche femminili tedesche, peruviane e giapponesi, ma contiamo di allargare il nostro network”.
Cosimo Ballini