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La vendemmia sta muovendo i primi passi in tutta la Toscana e si possono fare le prime previsioni.
Secondo Assoenologi l’andamento climatico dell’annata 2018 è stato caratterizzato da un inverno dinamico, con correnti settentrionali a dicembre e febbraio, zonali e miti a gennaio.
Il comun denominatore che ha unito i tre mesi dello scorso inverno sono state le abbondanti precipitazioni, sia nevose che piovose, grazie alle quali si è riusciti a colmare il grave deficit idrico.
La primavera ha fatto registrare temperature al di sopra della media stagionale, anch’essa è stata caratterizzata da abbondanti precipitazioni, tanto che è risultata la stagione più piovosa degli ultimi trent’anni.
La seconda metà di agosto è stata caratterizzata da alte temperature, intervallate da diversi fenomeni temporaleschi accompagnati anche da alcune ma isolate grandinate, che hanno interessato tutta la regione.
“Le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona/ottima qualità – dice Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – anche se l’andamento della vendemmia dipenderà molto dal meteo di settembre. Siamo parte tradizionalmente a fine agosto con le uve bianche di pinot e chardonnay in un percorso che prosegue a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone”.
Le prime analisi delle uve hanno evidenziato una maturazione tecnologica nella norma, tanto che l’inizio della vendemmia è avvenuto nella seconda decade di agosto con la raccolta delle cultivar bianche precoci, quali Chardonnay, Pinot e Viognier. Nei primi giorni di settembre sarà la volta delle uve a bacca rossa (Merlot, Syrah).
La vendemmia delle uve Vernaccia e Vermentino è prevista per il 15-20 settembre a cui seguirà la raccolta di Sangiovese, uva base per la produzione di Chianti, Chianti Classico e Brunello di Montalcino.
Quantitativamente quest’anno si stima un aumento di circa il 25% rispetto alla scorsa campagna (1,9 milioni di ettolitri – dato Istat), pari ad una produzione complessiva di circa 2.400.000 di ettolitri di vino.
Per quanto concerne invece la qualità si prevede un’annata non omogenea, ma molto interessante con diverse punte di ottimo.