Articolo disponibile anche in: Inglese

La notizia è stata data dalla rivista enologica “Civiltà del Bere” (www.civiltadelbere.com): il Marchese Piero Antinori si dice favorevole alla zonazione del Chianti Classico.

Lo ha detto a margine della presentazione del volume “Chianti Classico, the search for Tuscany’s noblest wine”. Scritto dal Master of wine Bill Nesto e da sua moglie Frances Di Savino, il libro contiene già ina ipotesi di zonazione del territorio del Chianti Classico.

“Di fatto esiste già una zonazione, forse è arrivato il momento di rendere questo assetto più ufficiale” ha dichiarato il marchese Piero Antinori.

Una linea, quella della “francesizzazione” del Chianti Classico, che sta raccogliendo sempre più seguaci. E alcuni esempi sono già attivi in questo senso: basti pensare alle varie unioni delle aziende territorio per territorio.

Particolarmente rilevanti quelle grevigiane, che vedono tre zone particolarmente attive, ovvero Panzano in Chianti, Montefioralle, Lamole. Anche a San Casciano si è costituita l’Associazione dei Produttori del Chianti Classico di San Casciano.

In molte altre zone per adesso siamo alle rassegne, alle manifestazioni, iniziative, collettive: ma da lì a un passo più deciso, sia da un punto di vista di promozione che di contenuto, non siamo lontani.

ll Marchese Antinori, sempre leggendo civiltadelbere.com, ha definito il testo di Nesto e Di Savino “già un caposaldo del Chianti Classico da un punto di vista agronomico, enologico, ma anche storico e normativo. Il Chianti Classico ha bisogno oggi di una maggiore espressione di territorio”.

Una espressione che potrebbe venire proprio dalla zonazione: e molte aziende guardano con interesse alla possibilità di distinguere i Chianti Classico non solo come Annata, Riserva o Gran Selezione, ma anche con la dizione della zona di produzione.

E un lavoro di distinzione che aiuti in consumatore a godere della diversità del territorio del Chianti Clssico… nella bottiglia. La sfida è lanciata, e a lanciarla è stato davvero… un “peso massimo”.

Matteo Pucci

Leggi altri articoli...