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Nel loro lungo vissuto i chiantigiani, di nascita o di adozione, hanno attraversato i diversi periodi della loro storia traendo forza dalle proprie radici, migliorando continuamente ciò che possedevano e che avevano a cuore.

È grazie a questa caparbietà che il Chianti è diventata la terra che tutto il mondo ama, esempio unico e irripetibile della capacità umana di coniugare nel tempo bellezza, equilibrio sociale e crescita economica.

Carlo Fagiani

Carlo Fagiani

Il Consorzio Vino Chianti Classico, con il sostegno di ChiantiBanca, ha voluto rendere omaggio a chi abita il suo territorio di produzione, a chi, oltre ai vignaioli, ha contribuito a renderlo famoso nel mondo attraverso la sua opera ma anche a coloro che ogni giorno esprimono nel loro anonimo vivere quotidiano, la propria identità, la propria cultura.

Falorni... family

Falorni… family

Dall’artigiano all’architetto passando per farmacisti, scienziati, artisti, macellai e protagonisti di produzioni del tutto particolari. Fra loro anche il direttore di WeChianti e Il Gazzettino del Chianti Matteo Pucci.

Come spiega Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico e unica testimonianza diretta in rappresentanza del mondo del vino in questo racconto, “la  mostra vuole dare un volto alle tante energie produttive e umane che, insieme al vino, ogni giorno contribuiscono a rendere grande questo nostro meraviglioso territorio. Il vino è il risultato di una sintesi straordinaria tra elementi umani e naturali, non solo nel momento specifico della produzione”.

“In alcuni casi – conclude Zingarelli – come nel Chianti Classico, questo rapporto plasma un territorio e chi lo abita ogni giorno: Il nostro vino non sarebbe lo stesso senza il Chianti e la sua gente, i quali a loro volta sarebbero cresciuti nel tempo in modo diverso senza il Gallo Nero”.

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Dario Garofalo

Dario Garofalo, un giovane ma già affermato fotografo toscano, ha risposto alla chiamata del Consorzio restituendo un racconto per immagini di grande efficacia e suggestione, esposte nel foyer della Stazione Leopolda nei giorni della Collection, in modo da proporre al visitatore un viaggio ideale nel Chianti, a tu per tu con la sua gente.

La Leopolda sarà solo la tappa di inizio di “Chianti Tellers”: a partire dal mese di aprile la mostra sarà visitabile presso  Casa Chianti Classico a Radda in Chianti, nel cuore del suo territorio (casachianticlassico.it), ma sono allo studio anche altre tappe nel corso dei prossimi mesi.

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