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Genio e sregolatezza, come si addice a ogni grande artista. Un talento puro e naturale, per certi aspetti grezzo, nella lavorazione artigianale del legno e nel resaturo di arredi, avulso da qualsiasi principio di natura commerciale e imprenditoriale da manuale.

Figlio d’arte, visto che il babbo Lorenzo, per tutti il mitico “Pizzicore”, era un muratore dalle altrettanto indiscutibili doti, Nicola Fanetti è conosciuto a Castellina in Chianti e dintorni con una miriade di soprannomi che contribuiscono a renderlo ancora più personaggio: Nikke, Riello, Pizzicorino, tanto per citare quelli maggiormente ricorrenti.

Come tutti quelli di un certo calibro ha sempre visto bene di tenersi a debita distanza dalle convenzioni sociali, forse anche per tutelare la sua visionarietà artistica, e bada decisamente più alla sostanza che alla forma: in grado di piombarti all’uscio di casa o di bottega, a qualsiasi ora, per l’offerta della sua ultima grande creazione in legno, con un abbigliamento e un aspetto non sempre impeccabili e l’entusiasmo di un novello Geppetto.

Chi ha condiviso con lui il percorso di crescita, tra il parco delle Casce e piazza del Comune, ricorda che, sin da piccolo, Nicola ha sempre avuto una grande propensione a far meravigliare i compagni di giochi con le sue incredibili realizzazioni.

Tra queste, a metà degli anni Settanta, un sistema di ricezione di onde radio, perfettamente funzionante, all’interno del guscio di una noce: un lavoro geniale e dalla grande raffinatezza tecnologica purtroppo destinato a essere distrutto, come tutti gli altri che sottoponeva al giudizio degli amici, per quelle dinamiche (auto)lesionistiche che ogni gruppo di adolescenti sa ben attivare.

Oltre all’affinità con il legno, ha sempre avuto un’intensa passione per le opportunità dell’elettronica, andando a esplorare, anche a fini ludici, mondi tecnologici paralleli.

Le sue innumerevoli macchine di 50 mc (la patente è una chimera), affettuosamente ribattezzate “Pinocchie” per palese deformazione professionale, sono famose, oltre che per aver ribaltato su quasi tutte le strade del circondario castellinese, anche per essere state delle vere e proprie casse da discoteca ambulanti su quattro ruote.

Sul fronte dell’attività artigianale, i dispositivi elettronici, in particolare le luci a led, costituiscono oggi una componente ricorrente delle sue opere in legno.

Un’altra dimensione in cui Nicola si sente perfettamente a suo agio è quella del mondo animale: dopo l’adozione di un nutrito gruppo di maialini d’India, oggi lo si trova spesso in compagnia del suo adorato coniglio Cotoletta, che lo segue negli spostamenti quotidiani non disdegnando anche di dargli qualche morso.

Le caratteristiche di Nicola lo rendono un pezzo unico del patrimonio umano chiantigiano. Non vi sarà difficile riconoscerlo tra i mercatini artigianali dei nostri borghi, con i suoi quadri colorati composti da paesaggi toscani e motivi floreali “pop up” che saltano allegri dalle loro cornici: molto probabilmente in compagnia di Bistecca, di un maialino d’India o del prossimo animale che, oltre ogni convenzione, vorrà adottare.

Cosimo Ciampoli

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