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Il colore intenso dalle sfumature blu-violacee, la dimensione dell’acino, il giusto equilibrio tra gli zuccheri e il livello di acidità. Tutto, dalle condizioni climatiche alle caratteristiche del frutto, sembra pronosticare una vendemmia particolarmente prolifica, produttrice di un’annata di alta qualità.

Nelle terre del Gallo Nero le temperature elevate che si sono protratte negli ultimi mesi e l’assenza di piogge intense nei mesi estivi sono stati gli elementi chiave funzionali al processo richiesto dalle uve che ha portato ad un buon livello di maturazione dei vigneti del Chianti Classico.

L’aspetto centrale della produzione vinicola di quest’anno non è tanto la quantità ma la qualità. E’ ciò che è emerso da un incontro in vigna tra il sindaco, nonché presidente dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, Giacomo Trentanovi, l’assessore all’agricoltura Silvano Bandinelli e alcuni produttori del territorio.

A promettere un’ottima annata è Alberto Albisetti, titolare del Castello della Paneretta. “Abbiamo dovuto anticipare di qualche settimana la vendemmia – dice Albisetti – a causa delle previsioni climatiche che annunciavano pioggia nei giorni scorsi ma l’uva è matura al punto giusto e sarà un vino di altissima qualità da promuovere nel nostro paese, oltre che all’estero”.

Con 22 ettari di proprietà e 130mila bottiglie prodotte all’anno, su base di sangiovese, cannaiolo e malvasia, il Castello della Paneretta, situato nella frazione di Monsanto, punta ad incrementare la vendita sul mercato italiano.

Previsioni positive sono alimentate anche da chi, come Paolo De Marchi, titolare dell’azienda agricola Isole e Olena, nei pressi del borgo di Olena, quest’anno festeggia quarantun’anni di vendemmia tra le colline di Barberino. Isole e Olena si estende su 320 ettari e produce 250mila bottiglie all’anno.

“Lavoriamo con la natura – prosegue De Marchi, di origine piemontese, residente nel Chianti da molti anni – sono le variazioni del tempo che ci regalano questa vendemmia, prima di essere viticoltori siamo produttori di frutta e investiamo sul ciclo del vino un intero progetto di vita. Quest’anno prevediamo un’ottima annata: impianto fitto, uva piccola, acidità e tanini che non fanno a pugni, vigneti a 450 metri sopra il livello del mare. Sono questi i segreti del nostro vino che esportiamo all’80 per cento in 50 paesi del mondo”.

“Il tempo è fondamentale – prosegue l’assessore Silvano Bandinelli – e sarà comunque la fermentazione del vino a mantenere le premesse di qualità perché il vino è una cosa viva ma ciò che mi preme mettere in evidenza è la competenza, la passione e la professionalità dei nostri produttori, i veri promotori del Rinascimento del vino”.

“Mi auguro – conclude il sindaco Trentanovi – che l’annata sia sinonimo di qualità, come si preannuncia, la produzione vinicola è un pilastro fondamentale della nostra economia e non può che produrre vantaggi a tutto il territorio”.