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La senti nell’aria, la trovi per strada quando un trattore con un carrello stracarico ti si parano davanti. Ma non protesti, anzi. Prendi il ritmo, ti lasci cullare dai suoi sobbalzi.

E’ l’uva, è tempo di vendemmia nel Chianti Classico. Ormai iniziata da oltre due settimane, sta entrando nel vivo con la raccolta del Sangiovese.

Il vitigno per eccellenza, la spina dorsale del Chianti Classico, l’uva che ci rappresenta nel mondo. Ostica, spigolosa, difficile; e allo stesso tempo capace, se ben accudita nel campo e ben trattata in cantina, di diventare un qualcosa di ineguagliabile.

Fate un esperimento: avvicinatevi a una cantina. Soprattutto durante il giorno, quando il sole scalda, sentirete nell’aria quell’aroma, quel profumo, quel “ferver”… .

Mette subito allegria: un po’ come l’odore della legna bruciata nelle prime sere d’inverno.

La stagione per adesso promette bene, benissimo. Quantità un po’ ridotte rispetto al 2015, qualità in molti casi eccezionale. Ma il momento della vendemmia non è solo il grande tassello alla base del vino: è festa (e feste nei nostri paesi). E’ gioia pura.

E’, molti chiantigiani lo sanno, anche chiudere il pasto con una sontuosa… schiacciata con l’uva. Buona vendemmia a tutti, in qualcunque modo la viviate.

Matteo Pucci (foto di Antonio Taddei)