Articolo disponibile anche in: Inglese
Dal 15 al 18 settembre: sono le date in cui saranno di scena alcuni dei più noti interpreti della viticoltura chiantigiana. Ben 19 produttori aderenti all’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti presenteranno i loro vini, Chianti Classico e IGT, nell’ambito di “Vino al Vino”.
I grandi vini di Panzano, come ogni anno, saranno presentati il terzo weekend di settembre a stampa e appassionati in occasione della famosa festa enologica chiantigiana, realizzata dall’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti e dal Consorzio Vino Chianti Classico, con il patrocinio del Comune di Greve in Chianti.
Giovedì 15 settembre dalle 16 alle 20; venerdi 16 settembre dalle 12 alle 19.30; sabato 17 settembre dalle 11 alle 20 con musica jazz dalle 18 alle 20; domenica 18 settembre dalle 11 alle 19.30 con musica jazz e dalle ore 17.30 alle 19.30.
Nella piazza principale del paese (piazza Bucciarelli), con la formula consolidata dell’acquisto del calice di degustazione (15 euro), sarà possibile percorrere un cammino gustativo di altissimo livello, accompagnati da musicisti jazz che arricchiranno l’esperienza sensoriale e allieteranno i presenti.
Vini di Panzano, si dice. Come a rivendicare un’unicità in una zona già unica, invidiata per la bellezza dei suoi paesaggi, l’arte e la cultura dei castelli, delle pievi sparse ovunque, la delizia delle tradizionigastronomiche e, soprattutto, enologiche.
“Infatti – dicono gli organizzatori – all’interno del vario territorio chiantigiano è individuabile uno stile propriamente “panzanese”. Panzano è una piccola area con proprie specifiche pedoclimatiche e condizioni di coltivazione per lo più omogenee. Vigneti generalmente siti fra i 350 e i 450 metri, con eccezioni non rare sopra i 500 (Panzano è arroccata a ridosso di un colorato anfiteatro di dolci e soleggiati pendii, cui corrispondono, dal lato opposto, i più aspri, freschi e ombrosi declivi che scivolano nella Greve). Sangiovese vitigno principe (originario del Chianti e capace, come pochi altri, di adattare i suoi profumi e le fragranze al terreno su cui si sviluppa). Galestro e alberese (scheletro nelle profondità) a comporre, in larga predominanza, il suolo”.
“Una storia dal centenario sapore di vino – concludono – Infine, ma non ultimo, un agguerrito e professionale gruppo di produttori, giunti da ogni dove a diversificare, arricchendolo di nuove efficaci interpretazioni, il fertile sostrato vinicolo toscano, e i cui entusiasmi, le cui passioni, le cui tante battaglie hanno contribuito alla crescita della grandezza di Panzano e dei suoi vini. Questo è ciò che racchiude il termine “terroir”, e che si verifica da diversi anni, ormai, a Panzano: una sintesi alchemica fra elementi naturali e interventi umani, fra microclima, mesoclima e macroclima, fra esposizione dei vigneti e tecniche di vinificazione, fra fattori culturali e geologici; un originalissimo ed efficace “melting-pot enosofico” che abbraccia tipicità e ricerca, tradizione e innovazione, passato e futuro in un armonico ed equilibrato sodalizio produttivo volto alla qualità e alla realizzazione di grandi vini”.