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Straordinaria occasione per farsi conoscere e per vendere, al 46esimo Expo del Chianti Classico di Greve in Chianti i produttori stanno con grande entusiasmo ai loro stand.

Orgogliosi del loro lavoro e dei risultati conseguiti, offrono una panoramica sul vino, l’azienda, la filosofia adottata. E rispondono gentilmente ad ogni tipo di domanda, in virtù delle competenze tecniche.

Oltre sessanta, il numero record delle aziende (insieme ad altre decine ospitate nello stand del Consorzio Vino Chianti Classico) si distribuisce in tutta la piazza di Greve. Dove ad ogni postazione la fa da padrone il protagonista assoluto della kermesse: il Gallo Nero.

E dove noi di WeChianti ci inoltriamo per dare voce agli addetti ai lavori. I veri protagonisti.

“C’è gente interessata al nostro lavoro e a visitare l’azienda – inizia Paolo Baldini, di Altiero (Montefioralle) – Presenti moltissimi stranieri, la maggior parte di loro viene dagli Stati Uniti. Visto il caldo, apprezzano particolarmente il rosé”.

“Di livello medio alto – dice – sono davvero contento del 2016. Quasi finito, il 2014 va bevuto subito. Invece, per quanto riguarda il 2015, non ho ricordanza di un’annata migliore. I clienti stanno prendendo le prevendite prima anche dell’imbottigliamento”.

“Grande movimento qua – la parola passa a Francesco Anichini, a nome del Vallone di Cecione (Panzano in Chianti) – Avendo vini specifici estremamente naturali, vedo tanti conoscitori del prodotto e dell’uva. Si tratta per noi di una bella vetrina”.

“Caratterizzato da molta pioggia – spiega – all’inizio il 2016 è stato difficile. Sistemate le cose, a decidere tutto il clima degli ultimi giorni. Grande l’alternanza tra 2014 e 2015. Dopo un 2014 nefasto, l’annata successiva verrà ricordata a lungo”.

“Ravvivatosi nel pomeriggio – interviene Niccolò Martelli, proprietario delle Terre di Perseto (San Casciano) – l’Expo ospita tanti turisti, soprattutto stranieri. Fanno domande sulla collocazione dell’azienda e sulla produzione. Ad attirare l’attenzione? Soprattutto la mia giovane età”.

“Sane le uve – aggiunge – riponiamo alte aspettative nella vendemmia del 2016, che terminerà a fine settembre. Disastroso il 2014 per via della stagione, il 2015 è andato bene. Lo imbottiglieremo ad inizio anno”.

“Numerosi gli amanti del vino – è infine il turno della Fattoria di Vegi di Castellina in Chianti – si riscontrano varie nazionalità: francesi, tedeschi, polacchi, scandinavi, americani, neozelandesi. Si informano sulla base ampelografica e gli abbinamenti. Il cavallo di battaglia il vinsanto, nostra eccellenza”.

“Siccitosa l’estate 2016 – conclude – adesso l’ideale per riequilibrare il grappolo qualche pioggia. Ancora presto per stabilire definitivamente il 2015, il 2014 lo presento sul banco: ricco di aromi e scarso di polifenoli, ottimo da bere entro i prossimo cinque anni”.

Noemi Bartalesi