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Alessandro Neri ha 30 anni, vive nella frazione del Talente (fra San Casciano e Cerbaia), lavora nel settore del commercio dei libri e ha una scuola di balli caraibici.
“Ma ultimamente – ci dice raccontando la sua passione che l’ha portato a trasformarsi nel… Turista Volante – investo tanto tempo nell’allenamento al pilotaggio del drone”.
Tanto, come detto, da aver creato una sorta di “ALTER ego”, il Turista Volante appunto, che mette sul web splendidi video realizzati con il suo drone: “Ho sempre avuto la passione per la fotografia – racconta Alessandro – ma soprattutto per i video, ma non l’ho mai potuta esprimere per mancanza di competenze nel montaggio e nelle riprese. Ho avuto poi la possibilità di avere delle lezioni private da un amico, Francesco, che ringrazio, che mi ha permesso di cominciare a girare”.
Ma perché il drone? “Avevo il desiderio – continua – di fare delle riprese diverse dal solito e di metterle a disposizione degli altri utenti tramite Youtube, e sono capitato per caso su qualche video fatto con i droni e mi si è accesa la lampadina. Prima di partire ho cercato, sempre su Youtube, dei video simili a quelli che volevo girare. Volevo prendere spunto e trovare i metodi “standard” di fare riprese coi droni. Ma non ho trovato nessuno che avesse un canale dedicato solo a “catalogare” i luoghi, per cui ho dovuto inventare un mio modo di girare, e fortunatamente sta piacendo”.
Chiediamo se ci siano restrizioni particolari nell’utilizzo di queste… macchine da ripresa volanti: “Prima di partire mi sono informato sui regolamenti, che comunque sono ancora molto confusi proprio perché è un ambito legislativo nuovo, e non c’è stato ancora nessun caso di uso palesemente improprio o offensivo. Se poi si fanno voli amatoriali come quelli che faccio io ci sono molti meno vincoli rispetto a quelli che ci sono per chi utilizza il drone a livello professionale ,nei più disparati ambiti: cantieristica, progettazione, cartografia. Credo che comunque la prima regola sia quella del buonsenso, e la seconda quella del rispetto delle persone e delle cose. Alla fine dei video dico spesso che per fare i voli che faccio io ci vuole tanto allenamento, ed è vero”.
Non ci si improvvisa insomma: “Io mi alleno quasi tutti i giorni, e il problema non è far decollare l’apparecchio, ma saper fronteggiare eventuali problemi, conoscere la macchina e saper prevenire gli incidenti, oltre che progettarsi l’itinerario da percorrere e sapere dove poter atterrare senza problemi, sia alla fine sia in caso di intoppi a metà tragitto. Personalmente mi sono imposto delle regole per volare che rendono le nostre riprese sicure al 100%”.
Ci dice che “per il momento ho girato solo pochi video (ve li mostreremo tutti su WeChianti nel mese di agosto), non ho ancora un video preferito. Ogni video ha la sua storia. Ricordo l’imbarazzo che ho provato nel girare il primo, in quanto era la prima volta che mi mettevo in gioco stando davanti a una telecamera per raccontare quello che facevo. O la soddisfazione di essere riuscito a riprendere il percorso che porta al Mulinaccio di Scandicci, dove ho volato ad altezza d’uomo dentro un bosco tra rami e tronchi d’albero. Forse quando avrò girato qualche video in più potrò avere il preferito, ma per il momento no”.
Chiudiamo chiedendogli se cia sia qualche luogo che ha il desiderio di immortalare dal drone: “Ce ne sono tantissimi, ho una lista molto lunga che spero di allungare anche con i consigli di chi segue i miei video, e vorrebbe vedere dall’alto un luogo a lui caro. Sicuramente per il momento non girerò nelle città, perché credo che i piccoli comuni come il nostro abbiano tanti posti splendidi da poter riprendere. Ed è giusto vederli anche da un’altra prospettiva”.
Matteo Pucci