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Con un aumento del 3,1% degli arrivi e del 2,9% delle presenze, per un totale di circa 90 milioni di turisti, il 2015 si è dimostrato un anno decisamente positivo per il turismo in Toscana.

I dati presentati da Irpet nel rapporto “La congiuntura turistica 2015/2016”, evidenziano nei flussi turistici 2015 una crescita ulteriore rispetto ai buoni risultati già raggiunti nel 2014.

Nel 2015 la dinamica regionale è trainata dai turisti stranieri (+3,5% le presenze e +3,6% gli arrivi), ma dopo due anni negativi ed uno di sostanziale stagnazione, finalmente tornano a crescere le presenze di italiani (arrivi +2,6%; presenze +2,2%) ed aumenta il turismo dei toscani in Toscana (+4,1% le presenze).

I turisti italiani, la cui presenza era concentrata soprattutto negli short break primaverili, nel 2015 si è estesa all’estate e all’autunno. Hanno scelto il mare(+3,4%), ma soprattutto la montagna (+7,4%) e la campagna/collina (+7,8%), preferendo per lo più alloggiare in alberghi di fascia media e bassa o in strutture ricettive più in grado di accogliere le esigenze di anziani e bambini. Continua a crescere anche la scelta dell’agriturismo in contesti rurali e di montagna (+,5% e +8,9%).

Tra i turisti internazionali, che rappresentano comunque la principale componente, si evidenziano due realtà principali e molto diverse tra loro. Da una parte i ci sono i Paesi emergenti, europei ed extraeuropei; dall’altra i “clienti” storici della Toscana, europei occidentali e statunitensi.

I primi viaggiano per lo più organizzati da tour operators, alloggiano in strutture a 4 e 5 stelle e visitano, in particolare se extraeuropei, quasi esclusivamente le città d’arte e i borghi principali della Toscana.

I secondi, invece, sono per la maggior parte turisti “esperienziali”, viaggiano auto-organizzandosi e visitano anche le aree meno note dell’interno, frequentano la costa meridionale della regione, soggiornano anche in strutture extra alberghiere e in campeggio (sempre di fascia qualitativa medio/alta).

Si nota un aumento dei viaggiatori dall’India (+38%), dall’Argentina (+17,1%), dalla Cina (+25,7%) ed anche un ritorno dei turisti australiani (+2,7%) e del Sud Africa (+24,3%). Tornano anche gli americani (+5,6%) e gli inglesi (+2,9%), oltre a tedeschi (+3,1%), austriaci (+8,2%) e svizzeri (+2%). In crescita anche il dato delle presenze dai paesi dell’Europa orientale (+6,2%) e dal gruppo Portogallo-Italia-Irlanda-Spagna (+ 10%).

Vanno invece a diminuire le presenze da Olanda e Belgio (-3,2% dopo il -6,1% del 2014), continua il crollo delle presenze dalla Russia (-37,5%), persiste il declino delle presenze dal Giappone (-13%, dopo il -12,2% tra il 2013 e il 2014), si conferma la, pur contenuta, diminuzione delle presenze dal nord Europa (-0,7% quest’anno dopo il -3,1% del 2014), calo determinato in particolare dai norvegesi (-17,5%) mentre gli svedesi aumentano del 3,8% e i danesi del 6,7%.

L’analisi della domanda in termini di tipologie ricettive conferma il gradimento, in particolare da parte dei turisti internazionali extraeuropei, delle strutture alberghiere di fascia alta. Nel 2015 gli hotel a cinque stelle hanno registrato l’11,8% di presenze in più e i quattro stelle il 5,1%.

Parallelamente si conferma il declino delle tipologie alberghiere di livello inferiore, mentre tengono le strutture di categoria intermedia. Molto buoni anche i risultati delle strutture agrituristiche (+4,4%) sostenute dall’aumento dei turisti esperienziali. Il dato per loro è migliore vicino alle città d’arte (+8,3%) ma anche in campagna (+4,2%).