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Il mondo del vino raccontato attraverso una collezione di oltre 120 cavatappi e tappatrici per bottiglie del collezionista Gianfranco Campione.

E’ quanto propone la mostra “La storia del cavatappi”, negli spazi dell’Ufficio Turistico di Castellina in Chianti (via Ferruccio 40), dove rimarrà allestita da sabato 7 aprile al 31 ottobre.

Il collezionista, Gianfranco Campione, membro dell’Associazione italiana collezionisti cavatappi, Aicc, farà conoscere ai visitatori gli aneddoti legati a uno degli alleati più antichi di intenditori e sommelier attraverso testi, immagini ed esemplari unici.

La mostra è a ingresso libero e visitabile negli orari di apertura dell’Ufficio turistico: tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10 alle ore 13, e nei mesi di luglio, agosto e settembre anche il pomeriggio, dalle ore 16 alle ore 19.

I primi cavatappi nacquero in Inghilterra come conseguenza diretta dell’adozione della bottiglia industriale in vetro, mentre l’uso del sughero come materiale di chiusura dei contenitori del vino risale ai tempi dei Greci e dei Romani.

Il primo brevetto di un cavatappi è datato 1795 e fu ottenuto a Londra dal Reverendo Samuel Henshall.

In Italia, invece, si parla per la prima volta di un cavatappi in una commedia di Goldoni del 1752, ma il primo brevetto italiano risale alla fine del 1800 e, vista la mancanza di un Ufficio Brevetti, la prima registrazione nel nostro Paese è del1864. Seguiranno, poi, brevetti in altri Paesi consumatori e produttori di vino.

Gianfranco Campione ha raccolto gli oggetti esposti in oltre 40 anni di viaggi in Italia e all’estero, dove ha vissuto nei primi anni del 1970. Dal 1989 vive in Toscana, dove ha lavorato per alcune importanti cantine storiche del Chianti.

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