Chiesanuova, alle porte di San Casciano, paese rinomato e conosciuto da sempre per i pinoli, dal frutto delle pigne ha fatto nascere un dolce locale dalla ricetta antica, tramandata nelle famiglie, la “pinolata”, meglio conosciuta come “pinocchiata”.
Che prende il nome per la forma dei pinoli, che sembrano il naso allungato per le bugie della tanto amata marionetta di Carlo Lorenzini.
E non poteva essere che ricordato e celebrato qui Pinocchio, nel paese dei pinoli, nel paese dei pini dai quali è circondato.
Ed ecco che Pinocchio, uscito dal suo libro dopo 142 anni, si è fermato nel suo regno del “paese dei balocchi”, tanto sognato da lui ma anche da tutti i bambini del mondo.
Dove ci si può divertire, giocare; fra balocchi, dolciumi e tanta allegria.
Proprio come qui, a Chiesanuova, nel periodo della sua Sagra di’ Pinolo.
Alla marionetta di Lorenzini è stata dedicata una rassegna dal titolo “C’era una volta un pezzo di legno… Pinocchio”, dal 1 al 15 giugno, con il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana, Comune di San Casciano, nella sala del Circolo Culturale di Chiesanuova.
Con l’organizzazione del circolo stesso, in collaborazione con l’associazione che, neanche a farlo apposta, prende il nome del “Il Paese dei Balocchi” di Sesto Fiorentino.
Tra l’altro la 48esima Sagra di’ Pinolo si svolgerà proprio nei giorni 5-6-7-8 e 12-13-14-15 giugno in concomitanza della mostra stessa.
La mostra è come un grande contenitore, un grande regalo arrivato nel laboratorio di Geppetto il falegname, che lo aveva creato (Pinocchio) con tanto amore come fosse un figlio.
Visitandola sembrerà di immergersi nel famoso libro toccando con mano oggetti, libri, documenti, ricostruzioni dei capitoli più celebri della favola.
Ma come? Ovviamente con tanti Pinocchio giocattolo in legno, latta, cartone, celluloide, provenienti da collezioni, e musei di fabbriche ormai scomparse.
E sarà davvero un esercito di piccole marionette ad invadere la rassegna, e a tenere la scena come le avevano concepite nel tempo queste fabbriche di giochi e giocattoli che avevano preso spunto dal libro per riprodurle per il gioco dei ragazzi.
Ne ammireremo anche alcune realizzate da artigiani, falegnami, oppure da tanti nonni che come Geppetto avevano avuto l’idea di regalare ai loro nipoti una creazione fatta con le proprie mani.
Con l’intento e la premessa: “Non fare come lui, studia, non dire le bugie”.
E così come la favola di Carlo Lorenzini lui, Pinocchio, sarà la vera star, il protagonista di questa mostra; che in fondo rispecchia l’animo di ogni bambino, in un mondo tutto particolare contornato da quei giochi effettivamente sognati dai ragazzi di ogni generazione.
Sfogliando le pagine della mostra come fosse il famoso libro, ecco il costume di scena di Pinocchio dal film di Matteo Garrone, creato dal grande costumista (premio David di Donatello candidato all’Oscar) Massimo Cantini Parrini, che lo ha realizzato disegnandolo grazie alla sua geniale manualità insieme alla Sartoria Tirelli Trappetti di Roma.
Per festeggiare e far sentire a casa sua Pinocchio, si è pensato a giochi, giocattoli e tanti libri illustrati dai disegnatori più celebri; che da oltre un secolo hanno reso il racconto di Pinocchio unico nel mondo, tradotto in tutte le lingue.
Ci sarà un settore tutto particolare dal titolo “Hanno arrestato Pinocchio”, con tanti libri aperti tutti alla pagina che lo ritraggono in arresto, dalla prestigiosa collezione di Lapo Baldacci.
Questa immagine dei carabinieri fece molto scalpore a quel tempo, perché coinvolgeva l’Arma dei carabinieri in un racconto troppo “giocoso “ per l’epoca.
Viene ricostruito il laboratorio di Geppetto con tanti arnesi oggi tutti da scoprire anche anche nei nomi: dalle sgorbie, alle pialle, saracchi, colle di pesce, subbie, scalpelli, perni.
Che sembrano usciti da una macchina del tempo, ma sono invece finzione reale di un qualche cosa che è esistito; e si è fermato fra quelle pagine del libro intramontabile illustrato da Carlo Chiostri.
Altra ricostruzione sarà quella della sua aula, con tanto di banco, mappamondi, carte geografiche, penne, calamai, l’abbecedario dove Pinocchio studiava… non troppo.
A proposito di immagini speciale iniziativa per collezionisti e non solo: saranno riprodotte e messe in vendita cartoline con immagini create da eminenti disegnatori, di ieri e di oggi, che riproducono Pinocchio.
Disegnato dalle penne di Jacovitti, Bianchini, Cantini Parrini, Ruffilli, Rava e il cui ricavato sarà devoluto al 100% a favore della Fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Ci sarà una vetrina tutta particolare del museo del giocattolo di Firenze e gli immancabili 5 zecchini d’oro creati dalla più antica Zecca d’Italia, di Lucca.
Ed eccoci al capitolo dei burattini con marionette che lo ricordano: teatrini in legno, scene. Con la storia che si estende al Pinocchio in legno che fu adoperato nello sceneggiato televisivo del 1972 di Luigi Comencini, proveniente dalla collezione Andrea Raugei.
Tutti ricordano Pinocchio impersonato da Andrea Balestri, con Nino Manfredi nei panni di Geppetto e Gina Lollobrigida in quelli della fata dai capelli turchini.
Direttamente dal Paese dei Balocchi anche i burattini dei Pupi di Stac. Verrà ricostruito anche al centro della mostra un grande plastico riproducente Il Paese dei Balocchi: con tendoni, teatrini, carrozzoni, personaggi e tanti bambini.
E fra scambi generazionali, ricordi, e tanta nostalgia: una mostra per passare due ore in compagnia di alcune rarissime bambole in bisquit, o di panno Lenci che ci vogliono ricordare la Fata dai capelli turchini che si coloravano al tramonto nella Piana Fiorentina.
Camion giocattolo in latta carichi di altrettanti Pinocchi, come in un film felliniano, in un “Amarcord” senza tempo.
Per trasportare i sogni infatti sono stati scelti tanti autocarri giocattolo che un tempo erano spinti, caricati a molla o tirati da uno spago; che dopo tanti decenni di sonno si sono risvegliati ed hanno ripreso il loro ruolo per il quale erano stati concepiti. Portare un carico di giochi e di gioia per i bambini, ma anche sogni.
Il tutto in una ambientazione tutta particolare, di un mondo fantastico ed irreale, con quei libri aperti nelle pagine più celebri che lo ricordano con tanto affetto. Nel suo intramontabile… “Paese dei Balocchi”, a Chiesanuova.
La Mostra è stata resa possibile grazie al contributo di Comune di San Casciano, ChiantiMutua ets, Unipolo Sai Chianti Valdelsa, Unicoop Firenze, Pro Loco San Casciano.
Orari: giovedì-venerdì 18-23; sabato-domenica 16-23; mercoledì su appuntamento per gruppi; domenica 15 giugno chiusura ore 18.
Info 3358267032.
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