“Non c’è mai fine al futuro”.

È questo il titolo della mostra che il Comune di Greve in Chianti e la Famiglia Folonari dedicano ad Alfredo Futuro, l’eclettico artista fiorentino recentemente scomparso, pittore e scultore quotato, profondamente legato al territorio del Chianti, ai suoi panorami e alle sue secolari tradizioni.

Ad ospitare la mostra, curata dalla figlia Viola Tortoli Bartoli, sarà il luogo che più di ogni altro conserva i ricordi dell’artista: la sua casa-atelier, localizzata all’interno della Tenuta di Nozzole, di proprietà della famiglia Folonari.

Qui oggi, giovedì 12 giugno, a partire dalle 17, si terrà un’anteprima dell’esposizione, a cui seguirà un brindisi con i vini di Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute e un buffet offerto da Massimo Becagli, amico fraterno di Alfredo.

L’esposizione sarà poi aperta al pubblico gratuitamente nelle seguenti date: sabato 14, domenica 15, sabato 21 e domenica 22 giugno, dalle 10 alle 18.

“Alfredo Futuro ha trascorso gran parte della sua vita a Greve in Chianti – commenta il sindaco Paolo Sottani – un territorio che ha amato con tutto se stesso. Ho avuto la fortuna di frequentarlo per molti anni durante il mio percorso istituzionale e lo ricordo come un uomo sempre sorridente, propositivo e fiducioso, una persona che faceva dell’ottimismo la sua ragione di vita, anche quando ha dovuto affrontare in più occasioni il difficile momento della malattia”.

“Sono tante le mostre d’arte – ricorda – i progetti, gli interventi e gli incontri culturali che l’amministrazione comunale ha organizzato negli anni con e per il maestro, nell’intento di rendere omaggio alle qualità che hanno connotato la sua poetica eclettica e la sua produzione eterogenea e variegata”.

“La mostra che apriremo al pubblico – sottolinea il primo cittadino grevigiano – rappresenta una nuova tappa con la quale intendiamo valorizzare il cammino artistico di Futuro e lo stretto legame con il territorio dove egli ha trovato casa e fonte di ispirazione. Un ringraziamento a Viola Tortoli Bartoli per aver proposto l’evento e alla famiglia Folonari per aver messo a disposizione la casa-atelier che ha offerto all’artista l’opportunità di crescere come pittore, scultore, cittadino del mondo, aperto, accogliente, perennemente alla ricerca della bellezza, dell’armonia e del senso di libertà che l’arte, più di ogni altro linguaggio e forma di comunicazione, riusciva a trasmettergli”.

“Quella della mia famiglia con Alfredo è una lunghissima storia di amicizia, di condivisione e di stima reciproca – ha dichiarato Francesca Folonari – Abbiamo accolto con entusiasmo l’idea di Viola e abbiamo voluto dare il nostro contributo all’organizzazione di questa mostra, con la quale intendiamo ricordare Alfredo nel cuore di questo territorio che amava e in un contesto dove tutto parla di lui: nella sua casa qui a Nozzole, con le sue opere e con tutti i suoi amici”.

“Ringrazio il Comune di Greve in Chianti e la Famiglia Folonari, che mi hanno consentito di realizzare questo progetto in memoria di mio padre – ha dichiarato Viola Tortoli Bartoli, figlia dell’artista – Mio padre amava moltissimo questo territorio, che definiva “l’angolo più bello del mondo”. Da questi luoghi ha tratto ispirazione e a questi luoghi ha donato il suo spirito artistico e la sua grande ricchezza creativa”.

 

Alfredo Futuro

Alfredo Futuro, fiorentino di nascita e grevigiano di adozione, amava definire sè stesso “un artista nel senso classico del termine”. Aveva infatti trascorso i suoi anni di studio presso l’Accademia d’Arte di Firenze copiando e imitando gli stili artistici del passato.

Il suo stile personale si era poi sviluppato durante i lunghi soggiorni all’estero, in particolare nel periodo trascorso a Parigi tra gli anni ’80 e gli anni ’90: 10 anni di vita e di lavoro nella capitale francese, che gli hanno consentito di stringere amicizia con tutti i più importanti artisti della sua generazione e di lavorare con grande impeto creativo su commissione di alcune importanti famiglie di industriali quali i Peugeot, i Citroën e gli Arigoni.

Ha trascorso l’ultima fase della sua vita a Greve in Chianti, proseguendo la sua sperimentazione artistica ed esplorando le nuove frontiere della scultura, della pittura e della fotografia.

A Greve è stato direttore artistico dello spazio multifunzionale La Macina di San Cresci, un luogo di incontro, confronto e sperimentazione per artisti provenienti da tutto il mondo.

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