In occasione del Vinitaly 2025, in corso a Verona, Pieve di Campoli presenta in anteprima le annate di due delle sue etichette più rappresentative, realizzate sotto la guida dell’enologo Andrea Paoletti.

Stiamo parlando del Canaiolo 2023: dalla linea Cortine, un rosso in purezza che esalta uno dei vitigni autoctoni toscani per eccellenza.

Le uve provengono dai vigneti situati nella UGA di San Donato in Poggio a un’altitudine compresa tra i 300 e i 380 metri.

Fresco e di grande bevibilità, il Canaiolo 2023 offre sentori di frutti rossi croccanti, una piacevole speziatura e una struttura elegante, rappresentando l’autenticità del territorio toscano.

Altra anteprima riguarda il Vinsanto “Cortine” 2017: frutto di un paziente processo di appassimento e affinamento in caratelli, il Vinsanto “Cortine” 2017 è un vero vanto per l’azienda.

Le sue uve, accuratamente scelte a mano e provenienti solo dagli storici vigneti di Cortine, sono quelle qualitativamente migliori.

La Malvasia all’interno del suo blend che si caratterizza proprio per la sua unicità ne rende infatti l’appassimento più spinto, e per tanto il risultato è un vinsanto dal gusto inconfondibile utilizzato anche per le più importanti celebrazioni liturgiche del Duomo di Firenze.

Una realtà radicata nel Chianti Classico

La valorizzazione della terra come elemento di espressione dell’uomo.

Questo il principio fondante di Pieve di Campoli, azienda vinicola nel cuore del Chianti Classico, di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Firenze (IDSC).

La Pieve di Campoli si estende su oltre 50 ettari di vigneti nel cuore della zona storica del Chianti Classico, tra i comuni di San Casciano e Barberino Tavarnelle.

Un elemento distintivo della realtà aziendale è la presenza dei vigneti all’interno di due Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) riconosciute e di grande prestigio: San Donato in Poggio e San Casciano.

Questa doppia collocazione consente alla Pieve di Campoli di lavorare su suoli, altitudini ed esposizioni differenti, valorizzando al massimo la complessità e le sfumature che queste due aree del Chianti Classico sono in grado di offrire.

A San Donato, presso la località di Cortine, si trovano la cantina e l’agriturismo, mentre a San Casciano è situata la sede aziendale, il frantoio e lo StuzziVino, bistrot dell’azienda.

 

Nata per recuperare e dare nuova vita ai terreni agricoli di proprietà dell’Arcidiocesi di Firenze, la Pieve di Campoli è oggi una realtà produttiva strutturata, impegnata a raccontare la ricchezza del territorio attraverso i suoi vini e l’ospitalità.

Alla base del progetto c’è una visione chiara: “La persona al centro” viene specificato.

“Un principio che guida ogni attività  – dicono da Pieve di Campoli – e sottolinea l’attenzione per chi ogni giorno contribuisce alla crescita dell’azienda e alla valorizzazione dei territori in cui si sviluppa”.

“Dalle mani che curano le vigne – concludono – fino all’accoglienza degli ospiti in cantina, ogni persona è parte di una comunità viva che racconta e
preserva il legame profondo con queste terre”.

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