All’apertura della Chianti Classico Collection 2025, oggi alla Stazione Leopolda di Firenze, è intervenuto anche il vicepresidente del Senato della Repubblica, Gianmarco Centinaio.

Che ha ricordato il suo grande legame con il territorio chiantigiano (“L’ho scoperto nelle mie vacanze in moto, sono così legato a questa zona da avere l’adesivo del Gallo Nero anche sulla targa della moto”), e parlato soprattutto della situazione internazionale, con particolare riferimento al mondo del vino.

Sotto il video completo del suo intervento, qui estrapoliamo alcuni dei passaggi principali.

Il momento storico e l’importanza delle istituzioni

“In questo momento storico c’è bisogno che le istituzioni, la politica, stiano vicino ai produttori, ai Consorzi, ai territori. Io sono venuto con l’idea che ci fossero un po’ di notizie positive, e per fortuna il Consorzio ne ha date da portare a Roma. Perché di solito, ultimamente, agli eventi sul vino si parla di brutte notizie che arrivano dall’Europa e dagli Stati Uniti”.

“Ci sono notizie che arrivano dall’estero che preoccupano”

“Dai Comuni al sistema-Paese, passando per la Regione, si deve lavorare tutti nella stessa direzione. Ci sono notizie che arrivano dall’estero che preoccupano, io sono molto preoccupato. I dazi mi preoccupano tanto, e purtroppo non ci sono solo quelli dagli Stati Uniti. Pensiamo alla difficoltà di esportare in Brasile, in Cina, in Paesi come Taiwan dove i dazi sul vino italiano sono del 25%, del 10% su quelli francesi…”.

La questione-etichettatura

“L’Irlanda sta insegnando cosa non si deve fare, e l’Europa purtroppo le sta andando dietro. E qui serve un sistema-Paese forte, che faccia capire che il vino, contrariamente ad altre bevande alcoliche, non provoca il cancro. Non esiste una ricerca scientifica di altissimo livello che ci dica questo”.

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