Si chiama “L’Opera malgrado sé” la personale di Tommaso Nelli, che troverete a Palazzo Malaspina (San Donato in Poggio) dall’1 febbraio al 30 marzo.
Orari di apertura: venerdì, sabato, domenica dalle 16 alle 19 (per prenotare visite guidate, contattare il numero 3319652078). Inaugurazione, sabato 1 febbraio alle 17.
Tommaso Nelli
Il percorso artistico di Tommaso Nelli (Roma 1973), sfocia nella pittura (già attività motrice fin dall’infanzia) dallo studio delle scienze umanistiche.
Finite le elementari a San Donato in Poggio si trasferisce in Inghilterra in una Londra di contrasti sociali e visivi, tra il conservatorismo, gli scioperi dei minatori, le Falklands ed il punk.
Nel 1994 si laurea in storia alla Oxford University (First Class Honours) con indirizzo di Storia dell’Arte, continuando i suoi studi con un Masters in letteratura comparata e filosofia alla SSEES (School of Slavonic and East European Studies), University College London.
Nel 1998 frequenta il Foundation Course della Camberwell School of Art conseguendo un Foundation Course. Vede l’epocale mostra “Sensation” alla Royal Academy of Arts, la cui essenza perlopiù concettuale lo convince del valore e dell’attualità della pittura in sé stessa.
Viaggia e lavora nell’ambito del reportage e della fotografia, delle sceneggiature e della traduzione letteraria.
Scrive e dipinge fino al 2009 quando la pittura diviene la sua occupazione principale, dopo vari soggiorni per il Mediterraneo e nei Balcani, che includono l’Anatolia, la Romania e la Belgrado sotto embargo della metà degli anni ‘90.
Vive e lavora ad Istanbul e a New York, dove espone ed instaura contatti con gli ultimi rappresentanti dell’Espressionismo Astratto quali Paul Resika, prima di trasferirsi definitivamente in Toscana con la famiglia.
“L’opera malgrado se stessa”
Le tele di Tommaso Nelli sembrano rievocare temi antichi e costringono lo sguardo a smarrirsi sulla superficie per arrivare alla scoperta di una forma.
Se nella pittura-pittura dell’artista emergono echi di certi artisti tedeschi neoespressionistici, è pur vero che nella sua poetica si intuisce un fondamento classico che rende il suo lavoro inaspettatamente più narrativo.
È come se il dato fantastico si trasfigura in una nuova mitologia del tutto originale, dove le sovrapposizioni cromatiche, anziché aggiungere, liberano forme che già vivono di vita propria.
È un lento peregrinare tra i segni di matita, le ampie stesure di colore, le pennellate violente, che consente allo spettatore di riconoscere una traccia familiare di qualcosa che già conosce.
E il processo creativo dell’artista si salda in modo complementare a quello percettivo dello spettatore. Come nella natura una molteplicità di processi autonomi e apparentemente slegati l’uno dall’altro conduce inevitabilmente a un risultato che altro non può essere che quello, così nella poetica di Tommaso Nelli i gesti pittorici, ripetuti e disomogenei, meditati e istintivi, le cancellazioni, l’uso di materiali diversi, tutto concorre a rendere visibile un’immagine malgrado sé: è con stupore che l’artista scopre la bellezza di una forma che sembra svelarsi all’improvviso.
Esisteva, bastava solo scoprirla.
(Tiziana Musi, Docente dell’Accademia delle Belle Arti, Roma, 2014)