“Quest’anno sono stati portati in frangitura circa 16mila quintali di olive nel nostro impianto che è tra i più moderni in Toscana, con una capacità di produzione di circa 50 quintali l’ora. La resa olive-olio è stata particolarmente bassa a causa della siccità, e si è assestata tra il 10% e il 15%. Nonostante le difficoltà dovute alle condizioni climatiche e alle crisi strutturali del settore, il nostro olio extravergine di oliva è di una qualità eccellente, e l’annata è positiva”.

A dirlo è Ritano Baragli, presidente di Valvirginio – Cantina Sociale Colli Fiorentini, facendo un bilancio della raccolta delle olive 2024.

“Abbiamo mantenuto i prezzi dello scorso anno per offrire ai consumatori un prodotto eccellente, franto velocemente per preservarne le caratteristiche” dice Baragli.

“Dalle olive – ricorda – estraiamo anche il nocciolino, un sottoprodotto utilizzato come combustibile per caldaie, che sostituisce il pellet e garantisce un ciclo virtuoso per l’ambiente”.

“Serve un intervento economico per garantire la sopravvivenza dell’olivicoltura nella Toscana centrale – aggiunge Baragli – Le nostre imprese soffrono la mancanza di oliveti moderni e della possibilità di investire per rendere il settore moderno. La raccolta meccanica è ancora poco diffusa a causa dei costi elevati e delle caratteristiche del nostro territorio collinare, che richiede molta manodopera”.

“Ma un lavoratore – conclude Baragli – riesce a raccogliere in media 2-3 quintali al giorno, mentre i macchinari possono raccogliere fino a 100-300 quintali al giorno”.

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