Grande attesa per la 56a edizione di Vinitaly, per il Consorzio Vino Chianti Classico, nell’anno del centesimo anniversario dalla sua fondazione.
Fu infatti il primo Consorzio di viticoltori in Italia, nato per proteggere e valorizzare un vino e il suo territorio di produzione: un territorio naturalmente vocato e di rara bellezza.
Sono passati 100 anni dalla nascita del Consorzio Vino Chianti Classico, eppure le sue intenzioni fondanti non sono mai cambiate nel corso del tempo: difendere la sua “marca d’origine” e preservare territorio, paesaggio ed economia.
“Quest’anno – ricorda Carlotta Gori (in foto sopra), direttrice del Consorzio – celebriamo un traguardo importante, il nostro Centenario”.
” Siamo – riprende – d’altro canto, il primo Consorzio d’Italia e d’Europa: nel 1924, 33 viticoltori visionari scelsero infatti di credere nell’unità d’intenti e nella forza della collettività, investendo nell’aggregazione e uscendo dalla miopia del singolo interesse privato, perché solo così si poteva gestire una produzione che riuscisse a parlare di un intero territorio”.
Un’idea talmente potente che, a distanza di un secolo, il Consorzio è passato da 33 “padri fondatori” a 500 soci che ancora si riconoscono, uniti, sotto l’emblema del Gallo Nero.”
Grandi festeggiamenti per le 100 candeline del Consorzio anche a Vinitaly, da sempre un palcoscenico importante per la denominazione e le sue aziende.
Dove il Consorzio Vino Chianti Classico sarà presente con il consueto stand nel Padiglione 9 (D2/3/4) con i vini di oltre 100 produttori nella degustazione consortile e 20 aziende con un proprio spazio autonomo.
“Nell’anno del Centenario – conclude la direttrice – ci aspettiamo un’edizione ancora più intensa ed emozionante. Stiamo organizzando vari appuntamenti di degustazione al nostro stand (qui tutte le info), ma anche una degustazione unica, ideata per celebrare la storia del Consorzio più antico d’Italia, con i vini di annate specifiche scelte per ripercorrere le tappe storiche della denominazione del Gallo Nero”.
“Dal raggiungimento della DOC nel 1967 – racconta – alla DOCG nell’84, passando per l’autonomia dal Chianti nel 96 alla fine delle uve bianche nel blend del Chianti Classico dalla vendemia 2006”.
“Fino agli ultimi grandi traguardi – conclude Gori – rappresentati dall’introduzione della Gran Selezione (sul mercato dal 2014) e successivamente delle Unità Geografiche Aggiuntive del Chianti Classico (delibera assembleare del 2021)”.
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